Dettagli Recensione
Il fou de Bergerac
Il pazzo di Bergerac, del 1932, è uno dei più famosi polizieschi di Simenon con il suo personaggio preferito, Maigret.
Mentre è in viaggio in treno per la Dordogna, ospite a casa di Leduc, poliziotto in pensione,
Maigret viene ferito inseguendo un uomo misterioso, che si è gettato dal treno in corsa, prima di arrivare alla stazione di Villefranche.
Maigret, ferito ad una spalla, viene ricoverato all’ospedale di Bergerac, ma senza i suoi documenti rimasti sul treno, viene accusato inizialmente di essere il “fou de Bergerac”, un assassino ricercato dalla polizia locale per aver ucciso due donne.
Leduc, venuto a conoscenza dell'accaduto si precipita a Bergerac e risolve l'equivoco.
Maigret nonostante sia costretto a letto per una lunga convalescenza, si interessa subito al caso e lo risolve senza muoversi dalla sua camera dell'ospedale, con l'aiuto di Leduc, appunto, e della sua fedele e paziente moglie Louise.
Sicuramente non è uno dei migliori romanzi di Simenon, ma io l'ho trovato una lettura piacevole e divertente.
Il detective che risolve i casi, senza uscire di casa, ci ricorda il personaggio di Nero Wolfe, di Rex Stout.
E il romanzo ricalca un po' la commedia degli equivoci, con i classici scambi di identità che creano situazioni che spesso confondono anche il lettore. Ma la descrizione dei personaggi è superba, come al solito, interessanti e intriganti, tutti innocenti e tutti colpevoli.
Non eccellente ma solo per la straordinaria umanità di Maigret, la caratterizzazione dei personaggi, e la descrizione degli accadimenti, vale la pena di leggerlo.