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Un classico moderno
Non aspettatevi, voi che state per leggere questo romanzo, un thriller di quelli che vi fanno correre i brividi lungo la schiena, di quelli che vi fanno guardare sotto il letto prima di coricarvi e neppure di quelli che vi tengono in una piacevole tensione fino alla fine. Si tratta, certamente di un giallo, ma lo definirei classico se pur scritto in modo moderno. L'autrice infatti decide di sostituire alla normale prosa le email e i messaggi che si scambiano i protagonisti. La storia si delinea in un ambiente tranquillo, dove nessuno all'apparenza può essere un criminale, salvo poi scoprire alzando qualche tappeto che dello sporco c'è ed è stato nascosto con cura. In sostanza la storia è quella di due investigatrici che stanno indagando su un delitto e che leggono con noi tutte le comunicazioni avvenute tra i possibili sospettati del reato. Convengo con qualcuno che ha scritto una recensione prima di me che lo scambio di messaggi e di email è piuttosto forzato. Chi al giorno d'oggi scrive delle missive così lunghe e dettagliate, per non parlare dei messaggi. E' evidente che il destinatario non è tanto la persona a cui è indirizzato, quanto il lettore, che deve essere messo nelle condizioni di seguire la storia, le dinamiche che ci sono tra i vari protagonisti e fare le proprie ipotesi. Questo per forza di cose rende ben poco realistico tutto il romanzo, ma quando i gialli lo sono completamente? Io per esempio mi arrabbio ogni volta che in un film poliziesco il medico legale fornisce delle informazioni aggiuntive alle sue comunicazioni, quasi come se stesse parlando con dei poliziotti che non hanno mai sentito parlare di un autopsia. Chiaro che il medico sta, in quel momento parlando con chi sta dall'altra parte dello schermo.
Un po' ostico da seguire all'inizio, perché, visto lo stile seguito, i personaggi non prendono subito forma, dopo alcuni capitolo, però la storia inizia ad avere dei contorni ben definiti e tutte le vicende diventano semplici da seguire. Nel complesso una lettura piacevole, non un capolavoro o qualcosa di indimenticabile, ma comunque un esperimento interessante e coraggioso da parte di Janice Hallett.