Dettagli Recensione

 
La figlia sbagliata
 
La figlia sbagliata 2023-12-06 20:40:20 sonia fascendini
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    06 Dicembre, 2023
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Megan la svitata

In questo romanzo facciamo subito la conoscenza con Megan, e Deaver ci tiene a farci sapere fin da subito che è svitata. In realtà, nonostante sia anche quello, e chi non lo è almeno un po'? è molto altro e lo scopriremo poco alla volta. Megan scompare in un pomeriggio qualsiasi, dopo una seduta con un nuovo psicologo di cui nessuno sa niente. Tutto porta a pensare che quella diciassettenne problematica, già nota alla polizia e, per dirla tutta, anche piuttosto antipatica abbia deciso di concedersi una fuga verso la grande mela. Non la pensano così i genitori, che nonostante siano tutto meno che la famigliola perfetta sanno che invece è successo qualcos'altro. Comincia così una specie di caccia nella quale un abile gatto gioca con con quelli che crede siano degli innocui topolini e in effetti si diverte parecchio.
Come ci si poteva aspettare da Deaver questo romanzo è un thriller, e scritto anche piuttosto bene. La trama scorre bene, anche se le vicende si svolgono in contemporanea in diverse ambientazioni. Ci sono in effetti alcune scene piuttosto esagerate e poco credibili, nel complesso però si tratta di un buon romanzo con una sua originalità e con tutta una serie di eventi imprevedibili, ma perfettamente logici. La novità di questo libro è che quello su cui l'autore punta è il potere delle parole. Tate, il padre della ragazza rapita è un avvocato, che va particolarmente orgoglioso della sua capacità di convincere i giurati delle sue tesi. Il suo antagonista, invece è uno psicologo, per il quale la comunicazione e la capacità di interagire coi pazienti è fondamentale, i due ci danno prova delle loro abilità nel corso di tutto il romanzo, ma danno il meglio sul finale con un duello dove si affrontano, invece che con le armi con il loro cervello. Peccato solo per le ultimissime pagine, stucchevoli e scontate, che mi hanno lasciato in bocca un fastidioso sapore dolciastro che ha in parte rovinato un piatto abbondante e ricco di sapori ben amalgamati.

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