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La quinta donna
Franck Thilliez con Labirinti completa la trilogia iniziata con i libri intitolati Il manoscritto e proseguita con C’era due volte. I libri possono anche essere letti singolarmente, ma sarebbe opportuno seguire il corso per capire meglio i rimandi che quest’ultimo contiene.
Il libro si apre con una giovane poliziotta che dice di chiamarsi Camille Nijinski ( come il grande ballerino russo, malato di schizofrenia) che nello studio dello psichiatra Fibonacci cerca di comprendere il perché abbiano trovato una donna quasi morta di freddo, con accanto il cadavere di un uomo, che stringe tra le mani un pezzo degli scacchi, e più precisamente l’alfiere nero. La paziente, soccorsa, non ricorda nulla, tabula rasa. Ma prima di dimenticare la stessa ha condiviso con lui una storia strana e complessa. Dopo di che nulla è più. La vicenda ha cinque protagoniste, tutte donne: la giornalista, la psichiatra, la rapita e la scrittrice. Tutte accomunate da cosa? E la quinta? Chi è? Lei:
“Arriva solo in seguito ed è la chiave di tutto. La sua identità verrà rivelata solo alla fine della storia. E si concentri, perché questa storia è un vero labirinto cui tutto si intreccia. E la quinta persona è il filo del dedalo che, ne sono certo, fornirà le risposte a tutte le domande.”
Un romanzo sconcertante, dove nulla è come appare. E’ , sicuramente, un rompicapo letterario. Ma non solo. E’ una lettura avvincente, una storia nella storia. I colpi di scena sono continui, e la narrazione trascina il lettore in un vortice, dove nulla è. I personaggi raccontano la loro storia di vita e il romanzo ha connotazioni fortemente introspettive.
Labirinti è lo specchio della mente umana e delle sue caratteristiche, non sempre limpide e lineari. Per cui:
“Il cervello umano può ricorrere alle strategie più incredibili per proteggere la mente. Si adatta di continuo, si ricostruisce sulle proprie rovine… E’ perfino capace di ingannare se stesso.”
Ho faticato a leggere questo romanzo, ma sono stata rapita dalla curiosità di sapere e di conoscere la verità. Sempre che questo sia mai possibile. Un romanzo per chi ama la psicologia, tortuoso e assai complesso. In definitiva un ottimo thriller, ad alto tasso adrenalinico, di non sempre facile e scorrevole lettura. Nel complesso una lettura che si distingue.