Dettagli Recensione
Una serie di delitti da incubo
Un thriller da leggere con il fiato sospeso, una serie di disavventure che coinvolgono Temperance Brennan, antropologa forense dell’Istituto di Medicina Legale di Montreal, già
protagonista di altri ventidue romanzi di Kathy Reichs, antropologa, scrittrice e docente all’Università di Charlotte. La brava e capace Tempe vorrebbe godersi un po’ di tranquillità: la figlia Katy ha lasciato l’esercito e lavora in un ospizio per senzatetto come volontaria, il compagno Andrew Ryan viaggia per lavoro in paesi lontani, solo il gatto Birdie le fa compagnia e, a modo suo, sorveglia la casa. Ma l’apparente serenità cessa quando le viene recapitato, in una scatola, un inquietante messaggio: un bulbo oculare umano trafitto da uno spillone, con incise delle coordinate geografiche, che portano ad un’altra terrificante scoperta. In una latrina presso un ostello per studentesse si scopre un sacco contenente un cranio in decomposizione, privo di un occhio. Da opportuni esami si risale al corpo, accatastato con altri e privo di testa, nel deposito di un forno crematorio. Ma le sorprese raccapriccianti non finiscono qui: un altro cadavere viene ritrovato in un cassonetto dell’immondizia, orrendamente mutilato, ed un altro ancora, putrefatto e mummificato, appeso ad un albero. Le indagini battono le piste più svariate, finchè la stessa Tempe è costretta ad assistere ad un ulteriore delitto: una ragazza investita volontariamente da un’auto che ripassa più volte su di lei, ferita mortalmente. Tempe ha paura, segnali sinistri le turbano il sonno, soprattutto quando si rende conto che tutti i delitti ricalcano ed imitano delitti avvenuti anni prima, indagati e studiati dalla Brennan stessa. Qualcuno l’ha presa di mira, agisce nell’ombra mentre gli investigatori continuano a verificare dati e date, ed a seguire piste che svaniscono nel nulla. Tutta la polizia è in allarme, soprattutto un burbero ed abile poliziotto, “Skinny” Slidell, che segue e cerca di proteggere l’antropologa ovunque vada, aiutato da Ryan, tornato dai suoi viaggi all’estero. Quando anche la figlia Katy scompare, il mondo sembra crollare attorno a Tempe: aspettatevi un finale mozzafiato, ricco di suspense, colpi di scena e la scoperta dell’autore di tutti i macabri rituali, un personaggio insospettabile.
Il romanzo è forse uno dei migliori della Reichs, ricco di dettagli (ad esempio la differenza dell’aspetto dei nodi della corda nei veri suicidi e negli omicidi mascherati da suicidio, la tecnica ed i tempi della cremazione, che riduce i cadaveri non proprio in cenere) e di particolari macabri (cadaveri decomposti, corpi mummificati, orecchie tagliate, occhi infilzati, ossa ripulite …): l’autrice è antropologa, specialista nelle indagini su reperti di ossa, quindi il lettore sa bene a quali scene da brivido può andare incontro. Kathy Reichs è maestra nel descrivere i tormenti della protagonista, gli incubi che rendono insonni le sue notti, soprattutto quando la colpiscono negli affetti più cari: lo stile narrativo sembra quasi adeguarsi e seguire passo passo il dramma di Tempe, uno stile per lo più informale, con frequenti sequenze dialogate ed espressioni gergali. Numerosi i dettagli tecnici, poche le divagazioni che non abbiano riferimenti alle azioni drammatiche narrate, pochi i momenti rilassanti, per lo più in compagnia dell’amato felino Birdie.
Un thriller che non ha momenti di tregua, “spaventoso ed appassionante, un capolavoro”, come l’ha definito Michael Connelly: forse uno dei migliori dell’autrice, da leggere assolutamente.