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Misery
 
Misery 2023-04-06 13:18:05 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    06 Aprile, 2023
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Come nacquero le fanfiction

Andando contro la mia TBR -approssimativa è vero, ma che prevedeva tutt'altro- e la mia abitudine di lasciar stagionare i libri sullo scaffale prima di affrontarli, ho iniziato la lettura di "Misery" appena me n'è stata regalata una copia. Ho ceduto alla tentazione sia perché si tratta di uno dei titoli del caro Stephen che ero più curiosa di recuperare, sia per la sua presenza fissa nella maggior parte delle classifiche sui migliori romanzi kinghiani: volevo verificare di persona se meritasse tante lodi.

Lo spunto narrativo è abbastanza noto, e ben si adatta a creare un intrigante thriller psicologico: il noto scrittore Paul "Paulie" Sheldon rimane vittima di un incidente d'auto che gli causa gravissime ferite alle gambe; l'uomo viene soccorso da Anne "Annie" Marie Wilkes, che lo porta a casa sua e gli confessa di essere una sua grande ammiratrice, nonché ex-infermiera. Quello che potrebbe sembrare il più clamoroso colpo di fortuna di sempre si rivela però l'inizio di un incubo, perché la donna soffre di vari problemi psicologici non diagnosticati (tra i quali probabilmente il disturbo borderline e la sindrome di Polle) ed è intenzionata a tenerlo prigioniero, specialmente dopo aver scoperto che nel suo ultimo romanzo Paul ha "ucciso" Misery Chastain, il personaggio preferito di Annie.

Fin dalla prima pagina, ho capito che chi aveva redatto quelle classifiche non sbagliava affatto: questo è effettivamente uno dei libri più riusciti del caro Stephen. Perché proprio dalla prima pagina? perché l'inizio in medias res catapulta il lettore nella tragedia che Paul sta vivendo, senza indorare in alcun modo la pillola e senza preparare il terreno raccontando l'antefatto, che viene invece sviscerato pian piano nei capitoli successivi. Una partenza decisamente d'impatto che approvo in pieno, così come mi sento di promuovere lo stile di King, qui particolarmente ispirato: ho amato in particolare l'utilizzo convincente delle metafore, come l'immagine dei piloni spezzati che rappresentano le gambe rotte dello sfortunato scrittore.

Il mestiere che accomuna l'autore al suo protagonista è importante anche per il tono dato alla storia e per come viene posta particolare attenzione all'ispirazione letteraria, alla curiosità morbosa di chi legge ed ai dettagli tecnici legati a questo lavoro; il risultato è una storia a tratti metaletteraria, decisamente originale. L'aspetto che però mi ha colpito di più è la caratterizzazione dei due protagonisti: ho adorato immergermi nella storia per scoprire come Paul tenti di liberarsi dalle costrizioni fisiche e mentali che lo imprigionano, sfruttando ogni minuzia a suo vantaggio; Annie invece mi ha convinto soprattutto per il modo in cui viene delineata, raccontando un tipo di carattere per nulla scontato in un'antagonista, eppure a dir poco perfetto.

Ma non ci sono proprio difetti in questo romanzo? certo, però sono del tutto trascurabili. L'unico davvero evidente credo sia la premessa, che poggia su una serie di coincidenze poco verosimili; c'è anche della misoginia randomica, ma che in parte mi sento di giustificare vista la situazione in cui si trova il protagonista, nonché nostro POV quasi esclusivo, e anche il periodo in cui il libro è stato pubblicato. Molto più fastidiosi i refusi, specialmente quelli presenti nei momenti meno opportuni, che non si possono ignorare e spezzano purtroppo la tensione.

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