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Una morte perfetta
 
Una morte perfetta 2023-03-27 09:43:36 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    27 Marzo, 2023
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Intrattiene. E basta

Ricevuto come regalo per Natale, "Una morte perfetta" rappresenta il classico thriller nel quale cerco rifugio nei periodi particolarmente frenetici, specialmente dal punto di vista lavorativo. C'è chi si rilassa con letture romantiche e spensierate, e poi ci sono io, che preferisco una storia piena di gente morta malissimo, purché sia ricca d'azione e colpi di scena. Prima di continuare il commento devo però fare una premessa: questo volume sarebbe il quarto di una serie ancora in corso, che conta già diciotto libri! e non tutti sono stati portati in Italia; non avendo scelto di acquistare questo titolo, io l'ho quindi affrontato come fosse un autoconclusivo -consapevole del rischio di perdermi riferimenti ai vari prequel/sequel- e penso sia fruibile in questo modo senza troppe difficoltà.

L'intreccio principale riguarda il ritrovamento del cadavere di una donna sfigurata all'interno del laboratorio Westerley, una struttura praticamente segreta in cui si svolgono esperimenti legati alla decomposizione dei corpi. Mentre cerca di risalire all'identità della vittima e al movente dell'assassino, la detective ispettore Kimberly "Kim" Stone si trova a prendere in mano parallelamente un'indagine su un vecchio caso -portato alla sua attenzione dalla giornalista Tracy Frost-, oltre a doversi barcamenare tra sviluppi inaspettati e coincidenze quasi carrambesche.

I lati positivi di questa lettura, per quanto mi riguarda, sono ben pochi; e proprio per questo, penso valga la pena dedicarci qualche riga. Il ritmo serrato con cui si sviluppa la storia si può notare fin dalla prima pagina: riesce a mantiene vivo l'interesse del lettore, anche per merito di capitoli brevi, a volte quasi telegrafici. Mi è piaciuta molto la caratterizzazione di Tracy, forse l'unico personaggio solido del romanzo; di lei ho apprezzato sia la risolutezza del carattere che come vengono raccontate le sue difficoltà fisiche e psicologiche. Potrei dire che avrei voluto fosse più presente nella storia, invece ritengo lo spazio datole perfettamente bilanciato.

Esauriti purtroppo gli elogi, passiamo alle problematiche che ho riscontrato durante questa lettura. Innanzitutto, questo chiaramente non è un giallo, però mi deluso notare quanto fosse prevedibile la risoluzione dell'intreccio, oltre a poggiare su una serie di coincidenze a dir poco ridicole. Ad eccezione di Tracy, la caratterizzazione dei personaggi è decisamente inconsistente: spesso l'autrice si premura di metterci a conoscenza di alcune loro qualità che però non trovano riscontro nella narrazione; un esempio è la presunta mancanza di tatto di Kim -della quale viene "accusata" dal suo superiore-, un deficit totalmente smentito in più scene, tra le quali quella in cui consola Catherine.

In generale, trovo che lo stile non abbia nulla di personale, e la scelta di Marsons di soffermarsi spesso su dettagli del tutto inutili -come l'abbigliamento dei personaggi- è decisamente frustrante. Com'è frustrante l'inserimento di scene fini a se stesse, vedasi l'intera sottotrama legata al dottor Daniel Bate: alquanto inutile, così come il suo contributo all'indagine, che poteva tranquillamente ricadere su un altro personaggio. Relativamente alla prosa devo menzionare anche l'utilizzo bizzarro dei pronomi, che passano dall'essere ripetuti anche quando non servirebbero, all'essere omessi così da rendere incomprensibili alcuni passaggi, specialmente nei dialoghi.

L'edizione italiana ci ha messo del suo, con una copertina non solo randomica ma davvero mal realizzata; la presenza di termini fuori luogo ed espressioni poco calzanti, mi fa poi pensare ad una traduzione raffazzonata, impressione rafforzata dai diversi refusi presenti nel testo. La ciliegina su questa edizione non certo nobilitante? la sinossi, in cui viene anticipato un avvenimento che si concretizza solo nell'ultimo terzo del volume, rovinando anche quel poco di suspense.

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