Dettagli Recensione
Psicoterapia, tragedia greca e omicidi
«I miei dubbi su buona parte della psicoanalisi stanno nel preconcetto secondo cui la sofferenza è un errore o un segno di debolezza, o addirittura un segno di una malattia. Quando in realtà, le verità più grandi che conosciamo nascono forse dalla sofferenza delle persone.»
Alex Michaelides si è reso noto al grande pubblico grazie al suo “La paziente silenziosa”, opera che nel 2019 ha determinato un grande successo ma anche una divisione tra lettori. C’è chi lo ha trovato geniale e chi, invece, non è rimasto coinvolto e colpito dalla strategia e struttura narrativa adottata per costruire il mistero.
Con “Le vergini”, tradotto da Seba Pezzani, l’autore inglese di origine cipriota, si propone con un thriller che si smuove tra Londra, Cambridge e la Grecia.
Ancora una volta tra i protagonisti vi è uno psicoterapeuta, Mariana. Questa è specializzata in terapia dei gruppi. Vive da anni a Londra, è arrivata dalla Grecia per studiare al college di Cambridge, al St Christopher’s. Qui ha conosciuto Sebastian, colui che sposerà e di cui presto diventerà vedova. Sempre a Cambridge studia la nipote Zoe, nipote che per il marito è sempre stata al pari di una figlia. Si può dire che sono loro che si sono presi cura di lei e della sua crescita, i genitori della giovane sono morti e adesso che non c’è più nemmeno Sebastian, per Mariana la ragazza è l’unico vero affetto rimasto. Può dunque esimersi dalla richiesta d’aiuto della ragazza quando questa in lacrime la contatta dal college per dirle che c’è stato un omicidio e che questo vede probabilmente quale vittima Tara, la migliore amica? No, non può. Giunta al college si rende subito conto che effettivamente la vittima è proprio questa e che questa era invischiata in qualcosa di oscuro: pare che la giovane sia stata legata al docente di tragedia greca, il fascinoso ed eccentrico Edward Fosca, uomo con il quale ella aveva intrattenuto una relazione sentimentale e che le era costata minacce di morte dal professore alla dichiarazione della studentessa di renderla pubblica. Ma sarà stato davvero costui a uccidere la giovane? Chi si sta, inoltre, macchiando dei molteplici omicidi che si stanno susseguendo? Altre donne stanno morendo per mano di un assassino senza scrupoli. Mariana non potrà e dovrà perdere tempo, ne va della vita di altre persone.
«Ci sono professori capaci di incantare e far scoprire universi interi. È il caso dell'eccentrico, coltissimo Edward Fosca, il cui corso di tragedia greca è seguito con passione quasi ossessiva. Tanto che alcune studentesse, conquistate e rapite da quelle.»
Tra i molteplici personaggi creati dalla penna dell’autore spicca la dualità tra Mariana e il docente. Si presume che siano coetanei, entrambi sono giovani ed affermati ma le similitudini qui giungono al termine. Mariana viene costruita come una figura atta alla spavalderia quando in realtà è una persona fragile, insicura, instabile, con molti complessi. Fosca è al contrario una figura forte, dominante e ne è conscio. Usa ciò a proprio favore. Le sue stesse allieve ne sono affascinate ed attratte. “Le vergini”, il gruppo speciale di giovani allieve a cui impartisce lezioni speciali, è riprova di ciò. Che sia forse insito in questo gruppo il motivo, la ragione, che determina le morti misteriose?
“Le vergini” è un thriller ben costruito, coinvolgente, con un buon page-turning e dove a far breccia nel lettore è non solo l’evoluzione e lo sviluppo della storia ma anche la penna ricercata ed anche in alcuni passaggi elegante del narratore. L’interezza del componimento si basa non sulle dinamiche di gruppo quanto sull’influenza artistica e sul delitto.
La trama trova il suo compimento sull’unico piano della protagonista ma non mancano i colpi di scena e le vicende collegate che sanno ben intrecciarsi ed amalgamarsi. I personaggi tendono a stereotiparsi ma risultano tra loro ben caratterizzati. Non mancano, infine, le citazioni letterarie e teatrali, i rimandi alla letteratura classica, alla tragedia greca, all’epica, tutti trattati in modo tale da renderli appetibili anche a chi non ha molta dimestichezza con la materia.
Ultima peculiarità, la profonda impronta di una sceneggiatura. Sembra proprio di trovarsi davanti a un plot cinematografico, il thriller si presta benissimo a una trasposizione.
Forse non un romanzo indimenticabile, con i suoi cliché ma certamente piacevole.
«Speriamo tutti segretamente che le tragedie colpiscono sempre gli altri. Ma Mariana sapeva che prima o poi, le tragedie colpiscono anche te.»