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La vendetta diabolica di una "poveraccia".
Jake, la moglie Edie e Ryan sono tre amici, un trio apparentemente affiatato e consolidato fin dai tempi della scuola: Jack fa lo sceneggiatore televisivo e cinematografico, con poca fortuna e scarsi successi, Ryan lavora in ambito finanziario ed è di grande aiuto per Jake prestandogli denaro, Edie sembra apparentemente innamorata del marito ed ha una malattia alla retina che non le permette una visione chiara soprattutto quando la luce scarseggia. Tutto sembra filare liscio, anche quando passano lunghi periodi in una dimora isolata nei pressi di una scogliera a picco sul mare circondata da una fitta foresta: l’incanto è interrotto bruscamente da un inspiegabile delitto, quando Jake viene trovato riverso in una pozza di sangue con il cranio fracassato e Ryan, accanto a lui, disperato e inebetito, con un pezzo di vetro in pugno. Moglie affranta, Ryan che non sa spiegarsi: un’analisi a ritroso nel tempo dimostra che l’amicizia fra i tre protagonisti non era così idilliaca, e che dal passato emergevano invidie e risentimenti, tanto da causare frequenti litigi tra moglie e marito e rapporti sempre più teneri tra Edie e Ryan. Dal passato emerge anche una indecifrabile figura femminile, apparentemente amica di Edie e con un’adolescenza difficile e tormentata: sarà la protagonista delle fasi conclusive del thriller. Edie, ipovedente, sola, abbandonata, in un mondo per lei senza luce, non si fida più di nessuno e sembra avere gli occhi chiusi anche sull’evolversi della vicenda e non rendersi conto che storie del passato possono ripresentarsi ed esigere una spiegazione.
La Hawkins mostra grande abilità nello studio psicologico dei personaggi, dosando abilmente i colpi di scena e descrivendo con stile scarno ed efficace gli attimi drammatici che preludono la conclusione del thriller.
In conclusione, un buon thriller, da decifrare nella diabolica conclusione, enigmatica quanto il trio dei personaggi coinvolti.