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Un thriller a bassa voce
Scrittore vedovo con figlio in età scolare a carico, decide di cambiare se non vita ,quantomeno casa per cominciare da capo. Suo figlio è strano: parla da solo, si isola e pur amandolo a lui non piace. A dieci mesi dalla morte della moglie fatica ad averlo attorno. vorrebbe dare sfogo al suo dolore e non lo può fare. Inutile dire che il bambino soffra dall'essere trascurato e si senta un peso per l'unico genitore rimastogli. La scelta della nuova casa in effetti non sembra molto felice. Si tratta di un edificio dall'architettura bizzarra che i bambini del luogo considerano come infestata dai fantasmi e che gli adulti prudentemente evitano. Tanto per non farsi mancare nulla la cittadina scelta per vivere sta assistendo inerme al rapimento di un bambino, con modalità che fanno pensare a una serie di delitti avvenuti vent'anni prima e per i quali è già stato incarcerato il colpevole. Che in circolazione ci sia un complice, o un emulatore intenzionati a far rivivere un incubo del passato? Questo thriller non mi ha particolarmente coinvolto. La storia e soprattutto i protagonisti non sono molto originali o interessanti. il poliziotto che si occupa delle indagini è ancora una volta un ex alcolizzato alla prese coi suoi demoni, tra i quali quello di non essere riuscito ad evitare la morte di un bambino vent'anni prima. Gli altri personaggi compreso il killer non sono un granché e hanno un fastidioso sapore di stantio e di già visto. Una storia comunque c'è, con una sua logica, delle indagini e delle spiegazioni logiche anche per i dettagli che inizialmente sembravano un furbo tentativo di cavarsela ricorrendo al sovrannaturale. In definitiva ho trovato questo volume una lettura gradevole, ma senza particolari picchi.