Dettagli Recensione
UN THRILLER SOTTOTONO
Il caso crime di questo libro è ispirato ai grandi gialli del Novecento, quelli della camera chiusa cioè una stanza dove non si può né entrare né uscire, quindi è chiusa dall'interno e inspiegabilmente avviene una morte.
La vittima è Judith Pombo, ricca imprenditrice e presidente del più prestigioso tennis club di Santander nella regione della Cantabria in Spagna, oltre che persona molto influente nell'ambiente sportivo. Era stata organizzata una cena nella nave di proprietà del circolo di tennis, dove erano state invitate alcune personalità del territorio, imprenditori, giocatori e soci del club.
Il corpo viene ritrovata nella sua camera con una ferita al cuore, però nessuno può essere entrato o uscito e in più non è stata trovata nessuna arma del delitto.
Valentina Redondo è l’ispettore della Guarda Civil incaricato delle indagini, è un personaggio che ha subito di recente un grave lutto, è ancora ferita sia fisicamente che emotivamente da quello che è successo.
E' molto brava nel suo lavoro, in particolare nella sezione investigativa criminale dove è la leader, è stata reintegrata da poco dopo aver dovuto affrontare un momento difficile della sua vita. E' conosciuta da tutti per la sua caparbietà e freddezza, ha la mania per l'ordine e il suo corpo, la sua faccia ma soprattutto la sua anima sono piene di cicatrici.
"Il suo unico occhio verde cercava la bellezza, ma trovò solo cicatrici. Una di queste, sul lato destro della mandibola, era nuova; le altre due disegnavano profonde linee sul ventre, testimoni delle recenti operazioni d’urgenza."
La vittima ha urlato, questo però non significa che abbia visto qualcuno o qualcosa, perché la paura ti ferma, ti paralizza piuttosto che aspettare e strillare di paura. Non si capisce come sia successo, chi potesse avercela con lei ma Valentina si rende conto che tutte le persone presenti alla cena potevano avere un motivo per ucciderla e quindi sono tutti dei sospettati. Judith sembra non essere stata una bella persona, non era affatto umile, era una donna che aveva molte conoscenze e le poteva usare sia a favore ma anche a sfavore delle persone che le erano vicine o che erano coinvolte nel club.
"La maggior parte dei giorni su questa terra trascorre solamente per essere dimenticata, poi arrivano momenti che cambiano tutto, che fanno svanire quello che siamo, per obbligarci a percorrere altre strade."
Il personaggio di Valentina come commissario non è originalissimo diciamo che sia per i problemi che ha vissuto che per la mania dell’ordine è simile ad altri ispettori che ho già incontrato nei crime, di solito hanno sempre delle problematiche di questo genere e alcune volte non ne capisco il perché.
"Un omicidio della camera chiusa, come quei romanzi di inizio Novecento che intrattenevano i lettori giocando a immaginare quale poteva essere il limite dell’impossibile."
Il problema di questo libro credo sia che la narrazione è poco interessante e molto lenta per essere un crime. La protagonista utilizza la tecnica del sommario per fare un piccolo riassunto del caso e dei vari sospetti che aveva, forse anche l'argomento tennis mi ha, personalmente, coinvolto poco però avrei sorvolato su questo mio gusto personale se ci fosse stato più ritmo e suspense.
Ogni capitolo inizia con una citazione tratta dai libri di Agatha Christie, di Edgar Allan Poe, di Arthur Conan Doyle e di altri autori classici quindi penso che questo romanzo fosse un omaggio alla loro narrativa.
Lo stile dell'autrice è molto semplice quasi colloquiale, ho contato la parola "ca**o" più di ottanta volte, credo che questo fosse voluto ma penso sia eccessivo, anche se io non sono una purista della lingua italiana, però mi ha disturbato ad un certo punto. Non so se sia dovuto alla traduzione o per volere dell'autrice.
María Oruña viene considerata in Spagna la nuova regina del crime, non voglio dire nulla a riguardo di questa affermazione, dovrei leggere di più di questa autrice per poterla giudicare, sicuramente avrei preferito leggere la serie dal primo libro.