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Il caso Alaska Sanders
 
Il caso Alaska Sanders 2022-09-07 20:59:20 cesare giardini
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    07 Settembre, 2022
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L'assassino che meno ti aspetti.

E’ il terzo romanzo di Joel Dicker della serie Marcus Goldman, dopo “La verità sul caso Harry Quebert” del 2012 e “Il libro dei Baltimore” del 2015. Alaska Sanders è una ragazza piena di vita, reginetta di bellezza, vincitrice di numerosi concorsi e aspirante star del cinema: ha tutto dalla vita, ma, dopo un litigio con il padre che le aveva sottratto dei soldi ed il furto di un prezioso orologio appartenente al padre, da lei stessa organizzato per ripicca, abbandona la famiglia dopo essere stata accusata di far uso di marjiuana e fugge da Salem a Mount Pleasant, una piccola città del New Hampshire, dove convive con un giovane, Walter, alternando momenti di pacifica convivenza a litigi furiosi. Siamo nel 1999, una diecina d’anni prima della narrazione: una notte Alaska viene trovata assassinata sulla riva di un lago ed il suo ritrovamento segna l’inizio della storia. Ci saranno indagini frettolose, verrà incolpato Walter che coinvolgerà a sua volta un amico, Eric, una lite furiosa all’interno dei locali della polizia avrà esiti letali per Walter stesso (reo confesso) ed un poliziotto. Morale: Eric, rimasto unico colpevole, sarà condannato all’ergastolo. Ma, siamo ora nel 2010, nuovi indizi affiorano, lo scrittore Marcus Goldman (alias Joel Dicker) ed il sergente Perry Gahalowood, suo inseparabile burbero amico, non si danno per vinti ed iniziano nuove indagini, con l’aiuto della sorella di Eric (l’ergastolano), Lauren, poliziotta, che, tra l’altro, ha dato vita ad un movimento per la liberazione del fratello ritenuto innocente. Ha inizio una serie interminabile, intricata e complessa di indagini, con sopralluoghi, interrogatori, ricerca disperata e affannosa di indizi: possibili colpevoli riescono a dimostrarsi innocenti e viceversa, i personaggi coinvolti sono numerosi e non è certo semplice per il lettore seguire la trama narrativa, anche per le frequenti digressioni temporali in cui vengono esposti in modo dettagliato fatti narrati per sommi capi o per sentito dire al momento del racconto. Emerge anche un altro omicidio, quello di una ragazza fragile ed emotiva, Eleanor, che sarà collegato in qualche modo alla fine di Alaska, ma anche il tentato omicidio di un poliziotto, Kazinsky, avrà lo scopo di far sparire uno scomodo testimone. Eric verrà riconosciuto, sia pure con molti dubbi, innocente e scarcerato, riproponendo agli investigatori il quesito iniziale: chi ha ucciso Alaska? La parte finale del lunghissimo romanzo è forse la più avvincente e rocambolesca, ricca di colpi di scena: si scoprirà anche che Alaska era bisessuale e che aveva intrecciato relazioni amorose con Sally la madre di Walter, con una certa Samantha e con un’avvocatessa poi coinvolta nelle indagini. Un medico psicoterapeuta sembra essere il maggiore indiziato dell’assassinio delle due giovani: messo alle strette, fuggirà e si suiciderà. Ma il vero colpevole, un personaggio che nessuno aveva mai sospettato, emergerà alla fine e sarà una vera sorpresa. Naturalmente Marcus Goldman ha tutti gli elementi per scrivere il suo nuovo romanzo, “Il caso Alaska Sanders”, spronato da un ritrovato Harry Quebert, suo mentore ed ammiratore, che ogni tanto, durante le indagini, si fa vivo, dando preziosi consigli ed incoraggiamenti.
Che dire? Il romanzo è ponderoso ed impegna severamente la memoria del lettore. Le continue digressioni temporali rallentano il ritmo narrativo, e lo rendono a volte noioso e ripetitivo. Anche se numerosi e ben congegnati sono i colpi di scena, la storia ha momenti poco convincenti ed inverosimili: certe coincidenze sembrano create apposta, ad effetto, senza approfondimenti e giustificazioni. Lo stesso scrittore, nel racconto Marcus Goldman, pecca di troppi momenti autocelebrativi, che nel contesto stonano con le vicende raccontate.
Lo stile è scorrevole, senza impennate: vi si narrano semplicemente le vicende, così come avvengono, un lungo “fumettone” con tanti momenti di suspence, come nei romanzi d’appendice che si pubblicavano tanti anni fa sui giornali, a puntate.
Un romanzo comunque da leggere, soprattutto per chi ha già letto i precedenti. Ed anche per chi non teme di addentrarsi in una vicenda sempre più complicata man mano scorrono le pagine, confidando in tanta pazienza ed in un’ottima memoria.



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"La verità sul caso Harry Quebert" dello stesso autore.
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