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Tanto di tutto
Il modo da scrivere di Grisham mi piace molto. E' lineare, chiaro, e preciso. Il sistema giudiziario americano, del tutto diverso dal nostro, ci viene spiegato passo passo, man mano che la storia procede. così è anche in questo caso, anche se forse gli argomenti messi sul piatto sono un po' troppi. C'è la corruzione di un giudice su cui si indaga, la questione delle case da gioco gestite dagli indiani e poi anche una mafia della costa, che nell'ombra tiene le fila di tutto. Se non bastasse abbiamo a che fare con un numero elevato di personaggio di primo o di secondo piano. Prima fra tutti Lacy Stolz, un investigatore che si occupa di indagare sulle denunce contro i giudici, con relativa famiglia ingombrante che meriterebbe una storia a sé. C'è poi l'informatore, o meglio gli informatori, il giudice, tutta una serie di cattivi e qualche sporadico buono. Niente di male se non fosse che ognuno di loro vuole il proprio spazio, ha una storia da raccontare e sgomita per avere qualche riga in più. Ne esce una storia complessa piena di informazioni e di avvenimenti che la appesantiscono molto. L'abilità dell'autore rende il romanzo comunque gradevole anche se un po' scontato, ma dalla sua penna sono usciti libri di tutt'altro calibro.