Dettagli Recensione
Un King d'intrattenimento
Billy Summers è un cecchino. Reduce dalla guerra in Iraq si trasforma e reinventa sicario su commissione seppur con le sue regole “deontologiche”. Esperto e specializzato in quelli che sono “lavori fatti da lontano” accetta solo e soltanto casi che riguardino “persone cattive”, persone che finiscono su qualche libro nero per colpa e per colpe accumulate negli anni e nel tempo dalla loro condotta moralmente deprecabile. Per Billy, apprendiamo nelle prime pagine, quello che sarà il ruolo e fulcro centrale del romanzo, sarà anche l’ultimo caso perché ha ormai deciso di dedicarsi a vita privata e “riporre le armi”. Ma si sa, non tutto è semplice e ancor meno è intuibile così come tutto non sempre va come vorremmo. Il caso in questione sarà sì ben remunerato ma, certamente, non si rivelerà essere per lui il più semplice a causa di una serie di componenti di non poco conto. Deve mischiarsi con i vicini, mimetizzarsi, attendere. Anche trasferirsi in una piccola città del Sud degli Stati Uniti in cui si fingerà un aspirante scrittore impegnato a finire quella che rappresenta la sua opera prima. Billy ama leggere, è un lettore incallito che oscilla tra Thomas Hardy ed Émile Zola e più di una volta ha auspicato di scrivere. Che sia la volta buona? In ogni caso, meno le persone sanno di lui e meglio è, meglio far finta di leggere fumetti, meglio dare informazioni anche fuorvianti ma ben impersonare quel volto che è necessario nell’attesa del suo bersaglio.
Quello proposto da King è un romanzo d’intrattenimento, puro e semplice. Senza troppe pretese, senza troppi fronzoli. Il lettore vi si avvicina con curiosità e con curiosità lo legge seppur non riesca a farsi travolgere completamente. Questo, almeno, se da King cerca i titoli dei tempi d’oro ma, anche, se cerca uno scritto dal maggior carattere corposo. La storia è narrata al presente ma oscilla con il passato ed anche tra vita vera e finzione. Le due realtà quasi si sovrappongono, in più punti. È un elaborato chiaro, semplice, lineare. Senza infamia, senza gloria. Non sempre riuscite le scene d’azione talvolta inverosimili o eccessive, interessante il finale per i possibili ulteriori e futuri retroscena. Nel complesso ben poco evocativo. Consigliato a chi cerca un romanzo da cui non aspettarsi chissà cosa ma con cui trascorrere qualche ora di distrazione. Intrattenimento, come anzidetto, nulla più.
Indicazioni utili
- sì
- no