Dettagli Recensione
Ragazza del Nord
Giallo poliziesco polacco con cui è un po' difficile ingranare, complici i nomi, non così semplici da memorizzare e da identificare, considerando anche il fatto che ci sono nomi, cognomi, soprannomi e pure scambi di persone. All’inizio fai fatica ad orientarti, anche per i salti temporali, che riesci a seguire con difficoltà. Ti trovi in mezzo ad un gruppo di persone unite da un segreto che non riesci a districare ed anche solo immaginarne i volti è davvero difficile. Però poi la storia porta a concentrarti su di lei, la protagonista ex poliziotta, oggi profiler, e la sua bambina, adorabile. Ti appassioni sia alla sua storia personale, sia alle sue ottime capacità di analisi e di deduzione. E cominci a distinguere quel filo rosso, che conduce a sbrogliare la matassa di dati così aggrovigliati. Alcuni elementi secondari della storia che mi hanno molto colpito sono stati le incursioni nel mondo degli alcolisti anonimi, la scoperta dell’acronimo HALT e gli accenni al mondo degli orfanotrofi. Spaccati di vita che lasciano sempre segni, anche se solo in un romanzo.