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Gli eletti
 
Gli eletti 2022-06-29 16:30:12 cesare giardini
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    29 Giugno, 2022
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La Fondazione Osiride promette l'immortalità.

Dei tre romanzi della serie, questo se non erro è il secondo: il protagonista è Colter Shaw, di professione cacciatore di ricompense che si merita principalmente ritrovando persone scomparse. Nella prima parte del thriller (“La donna del precipizio”) è incaricato da due famiglie di rintracciare i figli, Adam ed Erik, spariti nel nulla dopo aver bruciato una croce e sparato ad alcune persone (si saprà poi per difendersi). Siamo nel nord dello Stato di Washington, nelle zone impervie delle Montagne Rocciose, ove è facile perdersi o nascondersi: i giovani, dopo peripezie varie, verranno rintracciati, Erik sarà riportato in famiglia, Adam si suiciderà, gettandosi da un dirupo senza un apparente motivo e col sorriso sulle labbra. La polizia del posto, intervenuta, non farà nulla; si dispererà invece una misteriosa donna (quella del titolo), arrivata con altri su una jeep e trascinata via dai compagni di viaggio. Tutto questo per introdurre la ben più corposa seconda parte del libro (“Il meglio deve ancora venire”), tutta dedicata ad una misteriosa “Fondazione di Osiride”alla quale si stava recando Adam e dalla quale proveniva la jeep della donna china sul precipizio. Colter vuole vederci chiaro, e decide di raggiungere la sede della Fondazione, nascosta tra le montagne, chiedere l’affiliazione e indagare sotto falso nome sulle attività di quella che è una vera e propria Setta, che promette a depressi e disperati di risolvere tutti i loro problemi: è diretta da una specie di guru, Maestro Eli, che, dopo un “percorso” di tre settimane, assicura un radioso futuro e addirittura l’immortalità. Naturalmente il Maestro è un sadico imbroglione, capace di straordinarie arti seduttive: intasca lauti compensi, ha beni immobiliari sparsi un po’ dappertutto, approfitta senza scrupoli delle partecipanti più giovani e, pagando sostanziose bustarelle, ha la connivenza dei poliziotti del posto. In sintesi, Colter riesce ad entrare furbescamente nelle grazie del Maestro, indaga sui segreti della Setta trovando documenti riservati anche con l’inatteso aiuto di alcuni adepti, sventa un tentativo di avvelenamento collettivo e, infine, smaschera il Maestro davanti a tutti. Parapiglia finale, fuga di Eli con alcuni fedeli irriducibili: verrà alla fine rintracciato, mentre Colter tornerà a casa con Victoria (la donna del precipizio), rivelatasi nel corso del tempo, una compagna fedele ed un valido aiuto.
Che dire delle peripezie di Colter durante la permanenza alla Fondazione? A mio giudizio, nonostante i numerosi colpi di scena (prevedibili!), l’autore non riesce ad essere convincente: troppi i momenti poco credibili della vicenda, scarsamente coerenti rispetto all’ambiente misterioso ed isolato dal mondo ed al clima di terrore generato dal comportamento del Maestro. Colter si muove nella Fondazione con eccessiva sicurezza, la vera tensione emotiva scarseggia, tutto sembra artefatto, prevedibile, i momenti di autentico pericolo sono pochi e si risolvono in fretta, con l’intervento di personaggi che compaiono inaspettatamente, senza un motivo giustificato. Eppure le premesse per un thriller mozzafiato c’erano tutte, corroborate anche dalla minuziosa ricerca bibliografica di Deaver, esposta alla fine del romanzo, con importanti articoli e testi sulla genesi delle Sette, in primis quella sul “Progetto del Tempio del Popolo” del 1978 (il famoso suicidio di massa di Jonestown) e quella sanguinaria di Charles Manson.
Un cenno infine alla terza parte del romanzo (“EchoRidge”): alcuni capitoli dedicati alla ricerca di una misteriosa scatola, nascosta dal padre (deceduto) di Colter, contenente i segreti di una associazione che inondava di droga aree abitate ed eliminava investigatori troppo curiosi. Ci sono forse le premesse per altre avventure del protagonista della serie.
Lo stile narrativo di Deaver non è come sempre fluido ed essenziale. Per lunghi tratti della seconda parte, appare piuttosto piatto e convenzionale senza suscitare emozioni . Ci mancano, in conclusione, veri protagonisti come, ad esempio, Lincoln Rhime e Amelia Sachs, personaggi di ben altro spessore!


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Consigliato a chi ha letto...
Altri romanzi della serie Colter Shaw, di Jeffery Deaver.
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