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Vita da killer
Billy è un killer: uno di quelli che uccide su commissione. la sua specialità sono i lavori fatti da lontano. E' un tiratore scelto, che ha imparato in guerra a centrare con precisione obiettivi lontani centinaia di metri. Tornato in patria ha messo a frutto le sue competenze mettendosi a disposizione di chi ha bisogno di sbarazzarsi in modo pulito di qualcuno. La storia inizia nel momento in cui decide di accettare l'ultimo lavoro, dopodiché ritirarsi a vita privata. Si tratta di un lavoro difficile, più che perché prevede che aspetti per un lungo periodo il suo obiettivo, nel frattempo mischiandosi con i vicini. La sua copertura è quella di essere uno scrittore alle prime armi, gentile e cortese, ma piuttosto riservato. Già questo gli crea qualche problema, e da lì in poi niente va come dovrebbe. Questo libro in effetti contiene più di un romanzo: la storia di Billy raccontata al presente, e a fianco quella della sua vita passata, che viene scritta dallo stesso protagonista. Ancora una volta Stephen King ha dimostrato di essere un grande scrittore, forse questo non è il suo migliore romanzo, ma comunque a me è piaciuto molto. Chiaro, lineare e sempre inaspettato. Niente di quello che ci racconta è banale, salvo qualche scivolone nelle parti d'azione.