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Autopsia
 
Autopsia 2022-02-17 17:25:50 cesare giardini
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    17 Febbraio, 2022
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Il ritorno di Kay Scarpetta in Virginia.

Kay Scarpetta, uno dei miei personaggi preferiti, forse per affinità lavorative, creato da Patricia Cornwell, è tornata in Virginia a guidare l’Istituto di Medicina Legale. La sede è ad Alexandria, Kay si è sistemata con il marito Benton Wesley, psicologo forense, in una tenuta di pregio: nei pressi dimorano l’inossidabile Pete Marino, che ha sposato la bizzarra sorella di Kay, Dorothy, e, in una dépendance, Lucy, la nipote investigatrice privata e pilota di elicotteri. L’ambiente non è più quello di una volta e Kay incontra difficoltà a reinserirsi: l’ex direttore dell’Istituto ha lasciato il posto per fare carriera, corteggia i politici, ha trascurato il lavoro per anni lasciando macerie dietro di sé, mentre l’America è cambiata, corruzione, malavita e disordini rendono la vita meno serena e più densa di pericoli. Tre sono i filoni narrativi nei quali Kay è costretta a destreggiarsi, tra difficoltà di ogni genere e incidenti di percorso. Il romanzo inizia con la scoperta di una giovane donna assassinata brutalmente in una casa vicina e abbandonata poi nei pressi della ferrovia, con le mani amputate: la ragazza era ingegnere biomedico presso un’industria (Thor Laboratories) specializzata in stampa in 3D di organi umani, si comportava stranamente ed era sospettata di spionaggio a favore dei russi. Un secondo filone ci trasporta addirittura alla Casa Bianca, dove il Presidente ha convocato una riunione di importanti autorità militari, politiche e scientifiche (tra cui Kay e il marito) per comunicare in tutta segretezza una sciagura avvenuta nello spazio, a bordo di una Stazione Spaziale: l’uccisione di due astronauti e la fuga di un terzo (sarà il responsabile?) a bordo di una capsula che atterrerà in Kazakistan, in mano ai russi. I due astronauti sono scienziati di Thor Lab.: si sospetta un collegamento tra il fuggitivo e l’assassinata in Virginia, entrambi presunte spie a favore dei russi. E infine un terzo filone narrativo, che riguarda proprio la protagonista, Kay Scarpetta. Durante un soggiorno a Parigi, la segretaria generale dell’Interpol le regala una bottiglia di pregiato vino francese: non avvedendosi di un forellino sul tappo, Kay l’assaggia nel corso di una cena a casa e perde i sensi, avvelenata da quello che, si scoprirà poi, si rivela un nuovo e potente oppiaceo. Le tre storie si concluderanno nei capitoli finali, non privi di colpi di scena, forse in modo un po’ troppo sbrigativo. Sbrigativo, non banale però, perché dalla Cornwell non si possono mai attendere conclusioni banali: le cose sono andate così come sono andate, sembra suggerirci l’autrice (compreso il licenziamento di Kay, poi reintegrata nell’incarico, accusata di nepotismo ed eccesso di zelo nelle indagini), anche se l’abituale lettore di thriller si aspetta un finale più coinvolgente e spettacolare.
Il thriller è comunque interessante e godibile. La Cornwell non tralascia nulla, sia nelle descrizioni ambientali che nei particolari più minuti delle indagini. Memorabili le descrizioni delle perlustrazioni notturne di Kay e Marino in cerca di prove sui luoghi dei delitti, avvolti dalla nebbia e con la paura costante di essere spiati o seguiti. Istruttive le indagini chimiche e tossicologiche condotte da Kay e dalla sua équipe: si impara che il famoso Luminol per scoprire vecchie macchie di sangue è ormai superato da metodi più moderni ed efficienti, e che sul mercato girano droghe sempre più potenti, con effetti rapidamente mortali. C’è un capitolo dedicato ad un evento eccezionale, un’indagine autoptica eseguita a bordo di una Stazione Spaziale da parte di due astronauti sui cadaveri di due colleghi uccisi: sono guidati in video da Kay, che li istruisce sulle modalità operative, rese estremamente difficili dall’assenza di gravità all’interno della navicella.
La Cornwell, abilissima con il suo stile incisivo nel descrivere ambienti e particolari investigativi, eccelle anche nell’approfondimernto psicologico dei personaggi, mettendone in risalto emozioni, paure, disagi, sia nei rapporti familiari (vedi i rapporti burrascosi tra Kay e la invadente sorella Dorothy), sia tra colleghi di lavoro (vedi i dialoghi sferzanti tra Kay Scarpetta, nuovo direttore dell’Istituto, e l’acida segretaria dell’ex caposervizio).
Una considerazione infine sul titolo del romanzo, “Autopsia”: come specificato anche all’inizio del libro, il termine non ha solo il significato di un atto medico del perito settore, ma, come si deduce dall’etimologia greca, vuole sottolineare soprattutto il “vedere e constatare con i propri occhi”, ed è proprio questa l’attività che rende straordinario il lavoro incessante e minuzioso dell’anatomopatologa forense Kay Scarpetta.

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