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Madame la vedova
Pierre Lemaitre, nato a Parigi, ha insegnato per molti anni letteratura ed ora è scrittore e sceneggiatore. Con i suoi romanzi, tutti premiati da critica e pubblico, si è imposto come uno dei grandi nomi della narrativa francese contemporanea. Scritto nel 1985, Il serpente maiuscolo, è il suo primo noir, e nelle sue intenzioni, l’ultimo che pubblicherà e con il quale desidera dare l’addio al genere.
Chi è “il serpente maiuscolo”? E’ l’immagine:
“del crotalo, indicandolo come un pericoloso assassino, spiegando l’agghiacciante tendenza a tagliare la gente a metà, gravi turbe, infanzia difficile, una persona che non accetta la propria identità sessuale, che si autodistrugge per procura. Ha la testa piena di serpenti, tutti inviati dell’aldilà. (…) Ripensa al momento che attende placido che un altro serpente , maiuscolo anche lui, gli avvolga attorno al collo le sue spire fredde ed ineluttabili”.
Un serpente all’apparenza innocuo di nome Mathilde Perrin, vedova. Una donna che è stata:
“Una bella quarantenne abituata sin da bambina ad avere tutto, soprattutto il rispetto. Trucco sobrio, passo sicuro, l’aria un po’ di fetta che hanno le persone educate quando ti ascoltano pur avendo cose più importanti da fare.”
Ora è una donna un po’ in sovrappeso:
“E’ ingrossata , fa più fatica a camminare. Sembra che abbia perso dieci centimetri in altezza per guadagnarli in larghezza. Anche il viso ha ceduto, ha un po’ di doppio mento. Per contro, ha ancora uno sguardo meraviglioso, di una chiarezza e di una limpidezza inaudite.”
Chi potrebbe mai immaginarlo, ma Mathilde è uno spietato killer. Una che:
“Non ha mai sprecato una pallottola, solo lavori puliti e senza sbavature. Stasera è una eccezione. Un capriccio. Avrebbe potuto colpire più da lontano, fare meno danni e sparare un proiettile solo, certo.”
Ma oggi ha perso un po’ di smalto e commette errori grossolani. Uccide per uccidere, con violenza, non si ricorda i particolari, commette numerose imprudenze che mettono a rischio la sua immagine e la sua copertura. Che Fare? L’organizzazione decide di ucciderla, ma non sarà facile perché lei gioca al massacro. Riusciranno ad eliminarla? O lei è più forte di tutti?
Un libro spietato, a tratti violento e sanguinario. La narrazione ruota intorno a questa figura di killer in gonnella, insospettabile e tuttavia pericoloso. Un thriller adrenalinico, alla “Tarantino”, continuamente in movimento, fino alla risoluzione finale, con poco spazio per lo scavo introspettivo a favore di una continua violenza. Ovviamente tutto condotto in modo da maestro. Per gli amanti del thriller, con il fiato sospeso e il sangue che scorre a fiumi, violento ed impetuoso.
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