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Cross è assolto, ma forse lascerà il servizio.
C’è malessere nei media e tra la gente nei confronti dei poliziotti: da un po’ di tempo si credono al di sopra delle leggi ed hanno il grilletto facile, soprattutto nei confronti dei neri. A farne le spese tocca proprio al protagonista di tanti thriller, l’integerrimo ispettore Alex Cross, accusato di aver ucciso, in un agguato, due malviventi apparentemente disarmati. Ed ecco l’acclamato eroe di tante avventure sul banco degli imputati, un evento inconsueto ed imprevisto, che mette non poco a disagio non solo l’accusato ma anche tutta la sua numerosa famiglia, dalla nonna Nana, nume tutelare del clan, all’adorata moglie Bree, fino ai figli Damon, Jasmine ed Alì, l’ultimo nato. Il fatto contestato è avvenuto dopo la morte del famoso assassino, e rivale di Cross, Gary Soneji, deceduto mentre fuggiva in una galleria per l’esplosione di una cintura di bombe. Fanatici seguaci del defunto vogliono vendicarsi ed attirano Cross in una imboscata: sono disarmati, ma vogliono far credere a Cross di essere armati, con un ingegnoso tranello che il giovanissimo Alì scopre, osservando al computer particolari, sfuggiti ai più, della scena dei delitti (c’entrano complicate leggi della fisica riguardanti raggi luminosi ed ologrammi di pistole, per farla breve). Morale: viene riconosciuta dalla giuria la legittima difesa, con conseguente assoluzione del presunto colpevole. Questa in sintesi buona metà del romanzo, che indugia sulle tensioni processuali, sulle arringhe del pubblico ministero e della difesa, sul comportamento della variegata giuria. Ma c’è un altro filone che si dipana parallelo alle vicende processuali e che occupa gran parte del giallo: il rapimento, in tempi diversi da parte di una banda di malfattori, di alcune ragazze bionde, che vengono sequestrate, maltrattate e torturate per soddisfare le fantasie di maniaci che infestano il dark web. Alex Cross, che durante il processo era stato sospeso dal servizio e si era dedicato alla sua vecchia professione di psicoterapeuta, torna all’opera e, coadiuvato dal suo vecchio abituale partner Sampson, indaga sulla sparizione delle ragazze. Il thriller sale di ritmo, la tensione emotiva è palpabile, i colpi di scena si susseguono: il mondo sotterraneo che nasconde vizi e delitti impensabili rende la ricerca più difficile ed irta di pericoli. Cross si destreggia da par suo e con l’ausilio di alcuni indizi (un cellulare smarrito, un vecchio furgone abbandonato) e la collaborazione di uno stravagante esperto di informatica, riesce ad individuare la prigione delle ragazze ed a liberarle in extremis. Ma il colpo di scena finale vedrà protagonista il giovane Alì che per la seconda volta verrà in soccorso del padre in un modo del tutto inaspettato.
In conclusione, la premiata ditta J.Patterson e C., che sforna thriller in quantità industriale e vende milioni e milioni di copie in tutto il mondo, ha confezionato il solito buon prodotto commerciale che, senza grandi pretese letterarie, piacerà agli appassionati del genere. Alex Cross appare come il consueto bravo poliziotto, amante delle leggi e della giustizia, con saldi principi morali, incessanti “I love you” ricambiati all’amatissima moglie e manifestazioni d’affetto, anche quelle doverosamente ricambiate, per i tre figli. Lo stile narrativo è come al solito scorrevole, con qualche intrusione nella descrizione di complesse leggi della fisica o di particolari informatici con termini ben comprensibili solo agli addetti ai lavori.
“Processo ad Alex Cross”, uscito nel 2017 ed edito da Longanesi nel 2021, è uno degli ultimi romanzi della serie: attualmente siamo a trenta, Cross dà segni di stanchezza ed ha manifestato il proposito di lasciare il servizio attivo per dedicarsi solo a consulenze e magari all’attività di psicologo: vedremo se manterrà la promessa.