Dettagli Recensione
NON CI SIAMO
Inizio con il dire che la frase che troviamo nella copertina del libro, non è corretta, questa non è la prima indagine dell'ispettore Fawley ma la seconda.
Durante la lettura sentivo che mancava qualcosa, non capivo cosa fosse e una volta finito il libro ho fatto delle ricerche e ho scoperto che questo thriller è il secondo caso della serie con protagonista Adam Fawley; il primo libro si chiama "Close to home" ma non è stato ancora tradotto. Questa scelta della casa editrice per me non ha senso e non la capisco. Anche se il libro ha un' indagine autoconclusiva sarebbe stato il caso di iniziare dal primo o di essere più chiari con i lettori.
Al centro della vicenda c'è il ritrovamento di una ragazza e di un bambino di due anni nel seminterrato dell'ex professor William Harper, il caso sembra complicato ma è più semplice di quello che si pensa. E' l'autrice che ha creato un intreccio narrativo molto confuso e ha introdotto tantissimi personaggi che ritengo che siano eccessivi. Quindi tutto rimane molto superficiale.
Per me la verità è molto chiara, avevo intuito chi fosse il colpevole dopo poche pagine, quindi non ho capito come mai l'ispettore Fawley e i suoi collaboratori si affannassero a indagare e a cercare cosa fosse successo quando ai miei occhi era quasi tutto ben chiaro.
Gestire così tanti personaggi crea sia difficile, era meglio soffermarsi su uno o due e approfondirli, la stessa cosa vale per il protagonista Adam Fawley che non riusciamo a capire fino in fondo. Sicuramente manca la lettura del primo libro che probabilmente avrebbe spiegato meglio il personaggio principale.
Questo testo manca di ritmo e di suspense, c'è un piccolo colpo di scena finale che però a mio avviso non può salvare la trama che per me manca di originalità e ho trovato molto prevedibile.
Lo stile dell'autrice è molto semplice come lo sono i dialoghi, l'idea iniziale sicuramente era buona ma non mi sento di consigliare questo libro.