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Cambio di rotta?
In questo romanzo la George, pur rimanendo fedele alla squadra di investigatori della Met che la accompagna in innumerevoli romanzi ha cambiato decisamente rotta. lo stile è sempre lo stesso: rassicurante, mai sopra le righe, con le indagini che spesso fanno solo da contorno alle vicende umane dei protagonisti: investigatori o indagati che siano. Un modo di affrontare i gialli forse un po' antico, ma che a me piace alternare con romanzi un po' più diretti . In questo caso, invece del solito delitto che si svolge in un contesto campestre, in un paesino dove tutti si conoscono e dove proprio per quello maggiori sono le ragioni di attrito che covano sotto la cenere, si sposta verso un ambientazione che finora non aveva mai toccato. La George si addentra nel complicato mondo delle bande giovanili, del degrado urbano e infine dei serial killer. Devo dire che ho trovato questo romanzo piuttosto ingenuo e poco adatto allo stile di questa scrittrice. In ogni caso non da scartare e comunque gradevole da leggere soprattutto nelle parti in cui vengono alla luce l'umanità e le debolezze dei protagonisti, che ho trovato di gran lunga le pagini migliori, anche se con un pizzico di cinismo ci si potrebbe vedere un modo per trattenere i lettori, un po' annoiati dalla storia principale.