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Celluline grigie all’opera
Se esistono romanzi che possono essere definiti intramontabili, capaci di attraversare gli anni senza farsi corrodere dalla ruggine del tempo, “Assassinio sull’Orient Express” non può non essere annoverato tra essi. Linearità di intreccio, limpidezza di penna e fascino d’ambientazione ne fanno uno dei più pregevoli classici del genere giallo, in grado di solleticare le menti di ieri e di oggi con i suoi meccanismi dall’incastro perfetto. Il risultato? Puro, intelligente, matematico intrattenimento.
"È così pazzesco, amico mio, che talvolta sono perseguitato dalla sensazione che in realtà debba essere molto semplice. Ma è solo una delle mie piccole idee."
La cifra stilistica di Agatha Christie è la chiarezza che contraddistingue trama, stile e atmosfere. La storia ruota invariabilmente intorno a un’indagine dalla logica rigorosa, dove nulla è mai nascosto all’investigatore dilettante che, dalla comodità della sua poltrona, affianca Monsieur Poirot nel raccogliere indizi e dichiarazioni. In virtù di un tacito patto di trasparenza, il lettore non si sente mai ingannato e, in fondo, nemmeno sfidato alla soluzione, ma accompagnato per mano da una prosa brillante e squisitamente descrittiva, che dispone ogni elemento sulla scacchiera con geometrica meticolosità. In fondo, l’assassino non può che nascondersi tra i dodici passeggeri intrappolati con noi nel vagone Istanbul-Calais, fermo in mezzo al nulla a causa di una tempesta di neve, ma quale? Si può stare comunque tranquilli, se anche non si riuscisse a risolvere lo stuzzicante enigma, arrivati all’ultima pagina, ci penserà il buffo ometto dalla testa a uovo e i baffi impomatati a fornire tutte le spiegazioni.
Il passo è svelto, scandito da capitoli brevi e frequenti dialoghi, ma non ci si aspetti adrenalina, batticuore o sospiri mozzati. Persino in un’ambientazione ristretta e isolata come quella qui proposta, il fascino del lussuoso convoglio prevale sulle note cupe e claustrofobiche. Il crimine, in fondo, con Agatha Christie, appare grazioso, sereno e ordinato.
"Dobbiamo basarci solo sulla deduzione, e questo rende per me le indagini di gran lunga più interessanti. Non si tratta di seguire una procedura, si tratta di far lavorare il cervello."
“Assassinio sull’Orient Express” si iscrive nella classica tradizione del giallo inglese di cui la Christie è maestra eppure, come sempre, ogni romanzo della scrittrice apporta qualche elemento nuovo. Qui è il ruolo della giustizia, che si intravede attraverso le maglie dell’indagine, e la dolorosa riflessione sul fatto che, a volte, possa essere più giusto lasciare la verità nell’ombra.
“L’impossibile non può essere accaduto; quindi l’impossibile deve essere possibile, nonostante le apparenze.”