Dettagli Recensione

 
Games. Piccoli giochi innocenti
 
Games. Piccoli giochi innocenti 2021-11-22 19:50:10 AndCor
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
AndCor Opinione inserita da AndCor    22 Novembre, 2021
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I ruoli interscambiabili di vittima e carnefice

Stoccolma, seconda metà di Ottobre.
Robert Lindstrom è un uomo di 39 anni con un presente "normale", nonostante si definisca 'una persona cattiva' e sia incapace di scrollarsi di dosso un passato ingombrante: l'omicidio, a soli 11 anni, dell'amico coetaneo Max Sander. Per dovere di cronaca, è necessario specificare che venne convinto dai poliziotti, dai testimoni e dai verbali di allora circa la sua colpevolezza, perché i ricordi di quel tragico evento sono frammentari e nebulosi, ma tanto bastò perché si chiudesse in sé stesso e sviluppasse un carattere introverso con tendenza schizoide-paranoica.
L'illusione di 'un'esistenza stabile, tranquilla, senza pressioni' nel 'grigio e triste sobborgo' di Hagersten svanisce definitivamente quando entra in scena Lexa Andersson, una giornalista che contatta il protagonista per ricostruire la sua storia piena di punti oscuri e farne un libro-reportage: l'attivismo della donna lo contagia e gli fa intraprendere un percorso a ritroso dal distretto natio di Skogas, almeno fino a quando i pregiudizi di un ambiente ostile e una nuova indagine a suo carico non lo riporteranno sull'orlo del baratro. Solo un'accurata inchiesta del commissario Carl Edson e dell'ispettrice Jodie Soderberg potrà, forse, salvarlo da una caduta già scritta.

E' il 'sole pallido' che illumina gli 'alberi rossi e gialli di Östermalmstorg' e le 'pittoresche casette in legno [...] con ordinatissimi giardini dalle tinte autunnali' a presentarci un thriller psicologico caratterizzato da salti temporali, congetture e un senso di colpa dalla potenza autodistruttiva devastante. E sono pedinamenti con auto bianche, sentieri lungo la ferrovia che nascondono bunker, disturbi borderline, amnesie dissociative e due narratori tanto diversi quanto simili a completare un'opera di indubbia qualità, ma dall'intreccio macchinoso e dal finale un po' sbrigativo.

Tra scrittura asciutta e narrazione solo in apparenza distaccata, il lettore e il protagonista dispongono di un'unica certezza: 'Non sono sicuro che Elise abbia ragione. A volte penso l'esatto contrario, che quei tre minuti racchiudano tutto quello che sono: un assassino di bambini. Che questa è l'unica cosa completamente vera in me.'.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
50
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale
Qualcun altro
Il misterioso caso degli angeli di Alperton
I fantasmi dell'isola
La porta