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Holy Pepperoni, Batman!
Primo capitolo di una trilogia e al contempo estremamente piacevole anche se letto singolarmente, "A Good Girl's Guide to Murder" è un mystery per ragazzi che riesce nel difficile compito di far coesistere momenti allegri e quotidiani con un intreccio ricco di intrighi e tematiche non troppo leggere. Un buon equilibrio che si sintetizza in una lettura gradevole e divertente anche per chi, come me, ormai è ben lontano dal target YA.
La storia ha come sfondo la cittadina inglese di Little Kilton dove cinque anni prima la liceale Andrea "Andie" Bell è scomparsa ed il suo fidanzato Salil "Sal" Singh si è suicidato dopo averne confessato l'omicidio; all'apparenza un caso chiuso, ma non per l'aspirante giornalista investigativa Pippa "Pip" Fitz-Amobi che inizierà a scavare nelle vite dei due ragazzi e di tutte le persone coinvolte nel caso per far finalmente luce sulla verità, a suo avviso insabbiata anche a causa del modo in cui i mezzi d'informazione hanno trattato la vicenda.
Per raccontare questa storia, l'autrice ha scelto di adottare un formato mixed media, molto adatto al genere e ben sfruttato all'interno della narrazione: oltre ai normali capitoli abbiamo quindi le trascrizioni delle interviste fatte da Pip e degli interrogatori della Polizia, le copie delle mail e dei messaggi, oltre ad una sorta di diario che la protagonista va ad aggiornare dopo ogni nuova scoperta. L'unico difetto di questo formato è la poca leggibilità nella copia in flessibile: in alcune parti la stampa monocromatica rende davvero difficile la comprensione, come forse non sarebbe successo nel caso del formato digitale.
L'altro grande punto di forza di questo romanzo è la sua protagonista. Pip non è di certo perfetta, e lo dimostra nelle parecchie scene in cui compie azioni avventate e perfino criminose senza troppi rimorsi, ma è un personaggio brillante e risoluto: fermamente decisa a raggiungere i suoi obiettivi e svelta nel cogliere i collegamenti tra le informazioni in suo possesso. A suo credito va anche il fatto che riesca a sfruttare al massimo i mezzi a sua disposizione e cerchi di comunicare un messaggio sul giusto modo di recepire le notizie dai media; bel messaggio che l'autrice contraddice in parte nell'epilogo, ma bel messaggio non di meno.
Sull'altro piatto della bilancia abbiamo diversi elementi che si potrebbero riassumere come ingenuità narrative, date in parte dal target di riferimento. Alcuni esempi sono il tono forzatamente leggero che viene inserito in situazioni serie -a volte perfino pericolose- oppure l'aspetto romance, davvero fuori luogo e del tutto evitabile a mio avviso. Non ho apprezzato neppure come Jackson abbia trascurato il rapporto di Pip con la sua famiglia ed i suoi amici, presentato come idilliaco all'inizio, ma del tutto assente nei momenti cruciali. E che dire delle azioni dell'antagonista Unknown? per me sono degne di un episodio di Scooby Doo!
NB: Libro letto in lingua originale