Dettagli Recensione
Una faccia è soltanto un altro genere di maschera
Aiden Bishop si sveglia di soprassalto nei boschi di una magione inglese chiamata Blackheath House non ricordando nulla, tranne che è alla ricerca di una donna chiamata Anna. Si ritrova così a camminare giungendo alla villa dove scopre di essere nel corpo di un dottore chiamato Sebastian Bell e che si ritrova a Blackheath House ospite di una festa in maschera insieme ad altri numerosi invitati. Il giorno dopo Bishop si risveglia nel corpo del maggiordomo Collins, rivivendo la giornata precedente. Attraverso un uomo vestito da Medico della peste, scopre che egli si risveglierà in otto corpi diversi rivivendo la stessa giornata, finché non scoprirà chi sarà ad uccidere Evelyn Hardcastle, primogenita degli organizzatori della festa in maschera. Attraverso tante scoperte in corpi diversi e colpi di scena, Aiden Bishop dovrà risolvere il delitto, scoprire chi sia Anna e perché la sta cercando.
Ho trovato questo libro molto altalenante dal punto di vista della trama: comincia in maniera ottima con il protagonista sperduto che con il passare dei capitoli finalmente scopre il motivo per cui si sveglia ogni giorno in un corpo diverso. Tuttavia nel corso del racconto molti passaggi non risultano chiari: durante la prima giornata il protagonista compie determinate azioni parlando con determinati personaggi, ma quando si sveglia il secondo giorno nel corpo di un altro personaggio, le sue azioni e i suoi dialoghi rimangono, il che fa intendere che egli non stia rivivendo la stessa giornata ma che viva momenti differenti della stessa giornata in otto differenti corpi, cosa che a mio parere non è stata resa per nulla chiara nel libro. Negli ultimi capitoli la storia si fa maggiormente avvincente e si riesce a tenere meglio il focus sulle descrizioni. All’interno del racconto, come si può facilmente immaginare, avvengono un numero considerevole di eventi a cui bisogna prestare attenzione, in particolar modo ai dettagli che sembrano essere scritti come contorno e invece si riveleranno utili per ricostruire tutti i pezzi delle indagini.
Lo stile l’ho mediamente gradito: il libro è suddiviso in sessanta capitoli divisi tra otto incarnazioni intermezzate le une con le altre. Questo aspetto, a mio parere, non aiuta il lettore poiché si passa da un personaggio ad un altro per poi tornare di nuovo al primo, e ricordarsi tutti gli avvenimenti relativi ad un personaggio quando la sua giornata è stata inframmezzata da numerosi capitoli, mi è risultato difficoltoso. I personaggi sono tantissimi e si fa confusione nel ricordarseli quando si incontrano all’interno del racconto, nonostante non vengano presentati tutti insieme. Ho apprezzato che tutti i personaggi siano stati caratterizzati in modo differente, non lasciando intuire chi tra loro potesse essere l’artefice dell’omicidio.
Non so se è un libro che consiglierei, perché è davvero impegnativo e, come affermato sopra, gli eventi non risultano del tutto chiari, complice l’intermittenza del racconto della giornata di un determinato personaggio. Occorre prestare molta attenzione a tutto ciò che si legge per apprezzare a pieno questo libro ricco di avvenimenti, colpi di scena, dialoghi interessanti e omicidi.