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Un giallo parecchio rosa
Avendo molto apprezzato l'adattamento di "Assassinio sull'Orient Express" di Kenneth Branagh, ho pensato di recuperare anche questo romanzo prima dell'uscita del nuovo film, così da non rovinarmi la lettura di una storia di cui avrei già saputo l'epilogo; sì, sembra un ragionamento senza senso, ma personalmente preferisco scoprire una narrazione su carta e poi vedere l'adattamento più in relax: non dovendo seguire troppo lo sviluppo del mistero, posso concentrare la mia attenzione sui personaggi e sull'ambientazione. A lettura ultimata posso dire che, pur essendo ancora convintissima di voler vedere il film, non reputo "Poirot sul Nilo" uno tra i migliori titoli di Agatha Christie.
L'intreccio del romanzo è un classico della produzione christiana: un gruppo di benestanti sconosciuti si ritrova confinato in un luogo isolato dove si svolge un delitto all'apparenza impossibile, ma non per il brillante detective di turno. A cambiare un po' le carte in tavola è l'ambientazione (un nave da crociera sul Nilo, al posto della tipica magione inglese); una scelta che vorrebbe dare un tocco esotico alla storia senza però riuscirci del tutto, specialmente a causa del cast composto unicamente da europei ed americani e delle poche scene in locali esterni alla nave. Una variatio più interessante e positiva è invece quella di eliminare il classico elenco dei personaggi -con rispettivi ruoli- ad inizio volume, presentandoli invece nel primo capitolo, durante il quale vediamo anche in quali circostanze hanno deciso di partire per l'Egitto.
Questa lettura mi ha intrattenuta e divertita: il mistero è presentato bene e risolto in modo brillante e verosimile, gli indizi sono accessibili al lettore anche se non proprio facili da accostare perché oltre all'indagine principale sono presenti diversi altri intrecci secondari che ingarbugliano la vicenda, inoltre vediamo in scena parecchi personaggi molto sopra le righe, scritti appositamente per suscitare una risata. Riuscendoci perfettamente.
Pur avendo un cast di personaggi abbastanza stereotipati, per la maggior parte caratterizzati in modo superficiale, le relazioni tra loro sono solide e credibili, sia nel caso di quelle familiari che delle (molte!) romantiche. C'è infatti parecchio romance in un libro che di base è un mystery, ma non si tratta di un elemento casuale seppur potrebbe lasciare un po' stupiti coloro che si aspettato una narrazione indirizzata totalmente all'indagine sul delitto.
Purtroppo questo romanzo soffre di alcuni difetti, di contenuto ed edizione, che non mi permettono di collocarlo tra i miei preferiti dell'autrice. Il ritmo della narrazione è disomogeneo, con una prima metà molto lenta, in cui l'omicidio tarda ad avvenire nonostante sia palese chi sarà la vittima, ed una seconda parte decisamente troppo frenetica, al punto che un personaggio passa dal piangere il lutto di una persona cara al fidanzarsi con un semi-sconosciuto nell'arco di una mezza giornata. La risoluzione del crimine in sé poi mi ha ricordato molto un titolo precedente di Christie, lasciandomi in parte delusa per questo deficit di originalità.
Per quanto riguarda l'edizione, la mia risale solamente allo scorso anno ma a parte il cambio di cover e l'aumento di prezzo non penso di possa usare l'aggettivo "nuova": la traduzione è da rivedere, soprattutto per l'inserimento di alcuni termini utilizzati forse negli anni Trenta ma assolutamente fuori luogo ai giorni nostri, mentre prefazione e postfazione non invogliano per nulla all'acquisto e sono parimenti datate nei contenuti.