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Un gioco diseducativo e terribile
Camilla Lackberg torna in libreria con Il gioco della notte, un libro che sconcerta per la storia narrata.
E’ la notte di Capodanno e quattro amici di sempre, Max, Liv, Anton e Martina, la trascorrono insieme. Dirimpetto a loro i genitori che fanno lo stesso. Qual è il gioco della notte? E’ un monopoli un po’ diverso, con regole tutte sue, che costringe i partecipanti a mettersi a nudo, con tutte le loro angosce e difficoltà di vita. Già, perché loro sono ricchi e felici. Ma lo sono davvero? Quando le maschere cadono resta solo odio e dolore. Ma sono troppo giovani per sopportare e allora ordiscono un piano perfetto. Terribile ed impensabile. Quale?
Un libro giallo ricco di odio e rancore sotterraneo, quello non espresso ma coltivato con passione, giorno dopo giorno e lentamente, quello che cova sotto la cenere. Quello che devasta e distrugge. Quello che porta ad affermare che “ogni famiglia è infelice a modo suo”. Qui, però , colpisce di più sia per la sua pianificazione priva di sentimento, amorfa e dalle conseguenze devastanti, che per altro. Un libro breve, che tuttavia non entusiasma per qualità letteraria. Né entusiasma il messaggio finale, diseducativo e poco concreto. Una scrittrice che sta perdendo di verve e di qualità. Un libretto che sembra scritto per obbligo e di nessuna pregnanza letteraria.