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Indagini e umorismo a St. Mary Mead
"La morte nel villaggio" è il romanzo in cui Agatha Christie introduce per la prima volta la figura di Miss Marple come investigatrice, anche se forse questo termine è un po' fuori luogo nel caso della sagace vecchietta inglese, che non ha l'ambizione di diventare il nuovo Sherlock Holmes quanto piuttosto di aiutare i suoi compaesani nella risoluzione di un efferato delitto grazie alla sua ottima capacità nel notare e memorizzare il più piccolo dettaglio.
A differenza di ciò che il titolo italiano potrebbe far pensare, la trama del romanzo non ruota attorno ad un villaggio massacrato da un assassino seriale, focalizzandosi invece su un singolo delitto; il colonnello Lucius Protheroe viene infatti ucciso da un colpo di pistola nella biblioteca del vicariato, e l'indagine che ne consegue si dimostra subito ostica dal momento che in molti nel paesino di St. Mary Mead hanno ottime ragioni per odiare l'uomo. La vicenda vede come narratore proprio il gentile vicario Leonard "Len" Clement che trova il cadavere e si fa quindi coinvolgere da subito nell'investigazione.
Posso sicuramente dire che è sempre una soddisfazione leggere un romanzo di Agatha Christie, perché anche se non si riesce a risolvere il mistero o ad individuare il colpevole fino all’epilogo (come capita quasi sempre alla sottoscritta!), si può star certi che ogni dettaglio, ogni sottotrama avrà una risoluzione sensata, sintomo che tutto viene pianificato con cura dalla prima pagina. L'intreccio di questo libro è davvero brillante, e lo si apprezza soprattutto nei piccoli cliffhanger che caratterizzano la fine della maggior parte dei capitoli: riescono ad incuriosire sugli sviluppi successivi senza mai risultare eccessivamente drammatici o inseriti solo per scioccare il lettore.
Per quanto riguarda i personaggi, ovviamente la brevità del volume impone delle scelte e devo ammettere che la caratterizzazione di alcuni risulta abbozzata o basata su stereotipi, specialmente nei casi delle comparse. Dall'altro lato ho adorato sia il vicario Clement -un personaggio davvero gradevole da seguire, che non manca di arguzia ma rimane sempre cortese- sia Miss Marple, che però già conoscevo ed amavo dagli altri romanzi.
Lo stile di Christie è sempre impeccabile, specialmente per l'atmosfera che riesce a creare, in questo caso trasmettendo il calore di un piccolo paese di campagna avvelenato dal serpente del sospetto che tra i vicini o la servitù di nasconda un omicida spietato. Forse ad alcuni potrà non andare a genio un'ambientazione dove -per ovvie ragioni storiche- il patriarcato impera, ma se avrete la pazienza di leggere tra le righe capirete quale sia l'opinione dell'autrice in merito; ad esempio, i personaggi che denigrano le donne vengono dipinti come poco intelligenti e sottilmente derisi. Non a caso è proprio una "vecchia incartapecorita" a risolvere infine il mistero.