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Venditore di esche e giustiziere infallibile.
E’ la storia avvincente di un personaggio epico, Frankie Machianno, detto “Machine”, uno di quei personaggi che segnano la storia di un’epoca e che l’autore tratteggia con la consueta rara maestria, in ogni suo aspetto. Fra l’altro, nasce più o meno in quel periodo (2006) un altro emblematico protagonista dei romanzi di Don Winslow, quel Art Keller, cui l’autore dedicherà la famosa trilogia sul traffico di droga tra Messico e Stati Uniti. L’inizio del romanzo (poi tutto cambierà) è per una decina di capitoli il racconto idilliaco della vita di un anziano signore, aspetto imponente e placido, capelli brizzolati, che vive serenamente a San Diego, sulla costa californiana: vende esche ai pescatori, fornisce attrezzi e tovagliato ai ristoranti della zona, amministra piccoli condomini, sa fare un pò tutto, conosce tutti ed è benvoluto. Completano il quadro l’ ex moglie Patty, Donna, la sua compagna, ex ballerina, e Jill, una figlia che Frankie adora, e che sta per iscriversi ad una specializzazione medica all’Università di Los Angeles. Frankie è metodico, apprezza la qualità della vita, ama il buon cibo, un caffè fatto come si deve, un abbigliamento essenziale per chi, come lui, ama la vita di porto e di mare, e non trascura fare surf, ascolta, commuovendosi, la musica lirica, soprattutto Puccini. Ma Frankie, ecco la sorpresa, ha un passato che vuole dimenticare, un passato da boss della malavita e da killer, un passato che improvvisamente ritorna e bussa inatteso alla sua porta. Si riavvolge la bobina della sua vita, il racconto prende slancio, lo stile dell’autore diventa incisivo, crudo, sferzante. Frankie è inaspettatamente invitato da un boss sul suo yacht. E’ un tranello, qualcuno lo vuole morto: riesce a salvarsi uccidendo due malavitosi (uno è un informatore della polizia), ma deve sparire fuggendo lontano non prima di aver chiuso il negozio e messe in salvo in luoghi sicuri Patty e Donna. Qui il romanzo va a ritroso, ripercorrendo la vita tumultuosa di Frankie, da quando, reduce dalla guerra in Vietnam combattuta con onore e un invidiabile curriculum di cecchino, era rientrato a casa invischiandosi in ambigui rapporti con la potente mafia della costa californiana. Una mafia che ha agganci dove è importante averli, boss spregiudicati, limousine da sogno, ville sontuose, fiumi di denaro. I traffici di droga, la prostituzione, il mondo del porno, i locali notturni rendono e consentono di esercitare un potere inimmaginabile: chi non si adegua finisce male, e Frankie lo sa. Sceglie gli amici che gli paiono fidati, sfugge ad attentati, si vendica approfittando della sua mira infallibile, ma è ricercato sia dalla mala che dall’FBI per la sua attività di killeraggio. Rischia più volte la vita, ma alla fine riescono ad incastrarlo con un ricatto: la liberazione della figlia, nel frattempo sequestrata, in cambio di una cassetta sulla quale ha registrato la confessione di un importante senatore, assassino di una prostituta. L’incontro finale è drammatico, la figlia si salva ma Frankie muore (o così pare) in un interminabile scontro a fuoco. Gran funerale, bandiera americana (in fin dei conti è stato un eroe in Vietnam), amici della baia di San Diego in lacrime, brani della Bohème in sottofondo…
Ma c’è un Epilogo dopo ben 91 capitoli: su una spiaggia delle Hawai un simpatico e arzillo signore vende esche e non rivelerà mai nulla del suo straordinario passato…
Il romanzo, come quasi tutti quelli di Don Winslow, affascina e conquista. Lo stile narrativo subisce un brusco cambiamento dopo il decimo capitolo, rivelando la grande abilità dello scrittore nel passaggio da una scrittura minuziosa e descrittiva ad uno stile secco e sferzante, tipico dell’autore, quasi un torrente in piena che tutto travolge. I colpi di scena sono frequenti, in un ambiente in cui l’amico e alleato di oggi diventa il tuo persecutore domani: Don Winslow riesce anche a far aleggiare pur su vicende di estrema violenza un alone romantico, ove trovano posto anche un senso sia pure malinteso dell’onore ed un’esaltazione di taluni valori tipici della mafia italo-americana, quali la sacralità ed inviolabilità della famiglia e certi “patti d’onore”.
Il lettore non dimenticherà facilmente Frankie Machine, killer dalla mira infallibile e pacifico venditore di esche ai pescatori di San Diego.