Dettagli Recensione

 
La regola d'oro
 
La regola d'oro 2021-06-16 21:15:42 ALI77
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
ALI77 Opinione inserita da ALI77    16 Giugno, 2021
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

LONDRA AI TEMPI DELLA BREXIT

Trovo che lo stile della Craig sia molto scorrevole e appassionante anche quando la trama è meno coinvolgente, mentre lo sono di più le riflessioni attorno alla vita dei personaggi.
Davanti a me avevo un libro che non è un thriller anche se lo potrebbe essere all'inizio, ma piuttosto tende la mano a una storia d'amore e di riscatto personale e in parte sociale.
Hannah è una giovane donna che sta divorziando dal marito e ha una figlia piccola di nome Maisy; sta partendo per la Cornovaglia per dare l'ultimo saluto alla madre Holly.
Nel corso del testo capiamo quanto l'ex marito della protagonista, Jake, sia un uomo inqualificabile, incolpa la moglie di tutto, di non essere tornata a lavorare dopo la nascita della figlia, della fine del loro matrimonio, di non essere capace a fare la madre e di non riuscire a mantenersi da sola.
"A quasi trent'anni Hannah era esaurita da debiti, disperazione, solitudine, rabbia e dalla consapevolezza che, pur avendo fatto tutti i salti mortali giusti, la vita migliore i cui aveva riposto le proprie speranze non si sarebbe trasformata in realtà. La sensazione di aver fallito era peggio della fame, e praticamente impossibile da distinguere dalla fame, Vivevano separati da quasi due anni, e di recente lui le aveva chiesto il divorzio."
Non posso non stare dalla parte di Hannah, anche se è un personaggio che in alcuni momenti ho trovato poco credibile, non sono riuscita ad instaurare un legame con lei, non si è creata quell'empatia che pensavo si dovesse provare, per una donna che ha sofferto così tanto nel suo passato.
Jake l'ha maltratta, l'ha sminuita sia come donna si nel suo ruolo di madre, non perde occasione per umiliarla.
"Questo è il problema di un matrimonio finito male. Non si sa chi è pazzo, chi è cattivo e chi è solo triste."
Sul treno per la Cornovaglia Hannah incontra Jinni, che dopo aver raccontato il suo matrimonio infelice con Con, le propone di uccidere ognuno il marito dell'altra. Anche la protagonista ha pensato molte volte a come sarebbe stato non avere più suo marito, in alcuni giorni era un pensiero fisso. Pero, per sua figlia sarebbe stata devastante questa perdita e Hannah non ne può non tener conto.
Durante la fase del divorzio molte donne soffrono e si sentono arrabbiate con il marito tanto che pensano solo al peggio, ma come è stato rivelato da alcune ricerche, tra il sognare di essere vedove ed esserlo veramente c'è una grossa differenza.
Hannah è un personaggio che ho faticato a comprendere, è una ragazza che così giovane si trova davanti ad una serie di problemi che apparentemente non riesce a risolvere, da piccola si è sempre rifugiata nei libri e nelle storie contenute in essi. Si immaginava una vita perfetta come quella delle eroine della sua amata Austen, La sua famiglia era molto povera e questa "evasione" letteraria le permettere di sognare una vita migliore, ma nell'epoca regency non avrebbe potuto nemmeno fare la governante.
Grazie a queste storie lei viaggiava con la mente, si era allontanata dalla propria vita di St. Piran e aveva apprezzato il coraggio di eroine come Jane Eyre, soprattutto quando la giovane protagonista del romanzo di Charlotte Brontë aveva detto senza paura, che anche lei aveva un anima e un cuore, in un accesso confronto con Mr Rochester.
Hannah è cresciuta senza il padre, non sa cosa sia successo veramente tra lui e sua madre Holly, la protagonista ha sempre notato l'infelicità che aveva la sua mamma anche se non ha mai capito da cosa derivasse o se dipendesse da lei.
C'è anche spazio per delle riflessioni sul mondo delle donne oggi, dove c'è ancora quest'idea che il matrimonio per una donna sia un'aspirazione per fare carriera o per ottenere una posizione migliore.
Ho adorato il battibecco "letterario" tra Hannah e un altro personaggio (che non svelo) su quanto la Austen fosse femminista o meno e su quali temi avrebbe potuto scrivere e di quanto le Brontë fossero più coraggiose.
Io non sono un'amante della Austen però credo che il suo intento fosse quello di descrivere con ironia la società del suo tempo e dare un lieto fine alle sue protagoniste, ha dato loro un riscatto che molte altre donne non potevano avere.
Un argomento di grande attualità è la violenza sulle donne sia fisica che psicologica, l'autrice ha iniziato a scrivere questa storia sull'onda del movimento #Me Too, quando sono uscite delle storie terribili di maltrattamenti verso le donne.
Ma in questo libro c'è anche il rovescio della medaglia, anche le donne possono diventare pericolose forse anche più degli uomini in alcuni casi.

La violenza non va mai bene e non risolve nulla.

Un altro tema importante che l'autrice affronta in maniera approfondita è quello del divorzio, quanto il partner possano cambiare e diventare aggressivo e fare delle azioni veramente brutte quando decide di separarsi o subisce la separazione. Ma anche come possano rinfacciare scelte che prima erano state decise assieme al coniuge e che ora sembrano invece non essere state condivise.
Questo libro è ispirato al romanzo "Strangers on a Train" di Patricia Highsmith.
E' un libro che racconta varie storie, da vari punti di vista, di come le scelte possano influenzare la nostra vita e come la possano cambiare.
Nel testo l'autrice affronta anche il tema attuale della Brexit ripete spesso quanto gli affitti degli immobili siano alti, soprattutto per gli stranieri, di questa situazione si parla anche nei libri precedenti dell'autrice, come anche di immigrazione, di differenza tra chi è sempre più ricco e chi vive in povertà.
Anche questo romanzo, come i precedenti dell'autrice, fa parte di una serie di romanzi interconnessi dove i personaggi minori diventano maggiori e viceversa.
Per esempio le datrici di lavoro di Hannah, Polly e Kate compaiono in "Un castello di carte" e il figlio di Lottie, Xan, è il vicino di casa della protagonista e compare nel libro "Le circostanze".
E' un libro di grande attualità, che ti porta a riflettere sul nostro mondo, sulle donne, sulle relazioni, non è un thriller quindi se cercate suspense o altro non c'è.
Credo che questa autrice meriti di essere letta e apprezzata, tra i suoi romanzi che ho letto questo è quello che mi ha colpito di meno, anche se ho colto il suo intento che era quello di raccontare la società di oggi e le sue contraddizioni con una buona dose di satira.
Racconta la vita di persone normali che cercano di sopravvivere, di amare e di essere felici e di quanto sia difficile realizzare i propri sogni e accettare che alcune scelte che abbiamo fatto non si possono cambiare.
Io mi sento di consigliarlo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
gli altri libri dell'autrice
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale
Qualcun altro
Il misterioso caso degli angeli di Alperton
I fantasmi dell'isola
La porta