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Brancolare nel buio
Trama: Amanda e Clay, insieme ai due figli adolescenti, affittano una splendida villa isolata a Long Island. L'idea è quella di passare qualche giorno di relax immersi nella natura, lontani dalla frenesia cittadina.
Purtroppo per loro l'idillio finisce in fretta: Ruth e George, coppia anziana evidentemente spaventata e confusa, bussa alla loro porta. Dicono di essere i proprietari del posto: chiedono rifugio mentre una non meglio specificata situazione di pericolo ha causato enormi disagi a New York.
L'ignoto: è questo il punto focale de "Il mondo dietro di te", romanzo in cui l'assenza di informazioni, l'impossibilità di accedere ai mezzi tecnologici con i quali interagiamo quotidianamente per diletto, per lavoro, ma anche per apprendere ciò che capita intorno a noi, creano una situazione di paura crescente. Tv, radio e soprattutto telefonini fuori uso, pongono i protagonisti in una situazione di snervante incertezza, con la veemente sensazione che qualcosa di sbagliato stia succedendo. L' istinto spinge a percepire l'anomalia, gli interrogativi privi di risposta si ammassano, le ipotesi formulate non trovano soluzione nei pochi ed inquietanti segni in apparenza indirizzati verso un cambiamento radicale. Rumaan Alam mostra come l'uomo abbia l'illusione di avere la propria vita sotto controllo. Ne smonta con facilità ogni sicurezza negando la conoscenza oltre lo sguardo mediante un thriller pre-apocalittico senza clamori. Sembra infatti succedere poco o nulla. In realtà piccole tensioni sottocutanee, indizi inquietanti e impercettibili distorsioni spingono verso uno stato di inquietudine crescente con relativa escalation drammatica. Decisamente soddisfacente l'interazione tra i personaggi, anagraficamente distanti e provenienti da ceti sociali diversi, entrano in conflitto garbato ammansito dal background culturale, senza tuttavia rinnegare il proprio individualismo tramutato in cooperazione forzata solo nel momento in cui il punto di non ritorno appare inevitabile. Punto di non ritorno centrato in un'epifania perfetta, in cui ancora una volta è l'ignoto a farla da padrone.