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Il cormorano e il pettirosso
Anche il quarto capitolo della saga di Cormoran Strike e della sua assistente Robin, il cui nome non a caso si traduce in italiano con pettirosso, ha fatto centro. Le storie di vita di questi due improbabili colleghi di lavoro continuano a intrecciarsi e a portare a termine indagini complesse, che sfuggono alla polizia. I due investigatori che nella loro vita privata sembra sempre stiano camminando sulle uova, e che poi regolarmente riescono a fare una bella frittata, sul lavoro invece non sbagliano un colpo. Trovo che l'autrice riesca sempre a bilanciare bene le notizie che ci da della vita privata dei protagonisti con le indagini. Un po' di questo e un po' di quello così da renderci più umani i due protagonisti, ma senza mai eccedere e farli diventare troppo ingombranti. Ben bilanciati anche i due partner quasi complementari: la forza dell'uno arriva fino a dove inizia la debolezza dell'altro.
La storia è quella di un cliente, magari un po' irruento che chiede a Strike di trovare del materiale da usare contro due ricattatori per farli desistere dalle loro intenzioni. Il tutto senza rivelare le ragioni per cui viene ricattato, e chiedendo loro di essere discreti e silenziosi, ma anche rapidi e efficaci. Quando il loro cliente vien trovato morto, forse a causa di un suicidio, le cose cambiano. diventano clienti di sua figlia e le indagini diventano la caccia a un assassino. Nonostante il romanzo sia piuttosto voluminoso si legge in un attimo e sembra finire troppo presto. Attendo anche io il prossimo.