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L'affronto
 
L'affronto 2021-04-23 04:59:56 68
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68 Opinione inserita da 68    23 Aprile, 2021
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Attesa negata

Un thriller psicologico dalla connotazione politico-sociale ambientato in un paese, il Marocco, con una corruzione dilagante e l’obbligo di farsi largo attraverso una scalata sociale che prevede due sole strade, diventare magistrato o sbirro.
Un mondo femminile tenuto ai margini, degradato, dove il matrimonio è un obbligo, ogni zitella derisa e la violenza sulle donne vissuta come una perdita dell’ onore maschile.
Il protagonista è il vice commissario Driss Ikker, sparito dalla circolazione dopo che la moglie Sarah è stata violentata in circostanze misteriose all’ interno della propria abitazione.
Ikker è sconvolto, annientato dal dolore e dall’alcool, ferito nell’ onore, vaga senza meta, aspira a a giustizia privata e verità mentre la polizia, tra corruzione e pregiudizio, vaga nel buio.
È un uomo perseguitato da una sorte bugiarda, con un suocero potente che gli ha spalancato le porte della polizia, fuggito da un passato di povertà intuendo che lo studio non avrebbe potuto cambiargli la vita e che raccomandazioni e nepotismo hanno sempre la meglio su competenza e dirittura morale.
Oltre le malelingue Ikker è onesto, coraggioso, competente, non abusa della propria autorità, la moglie Sarah una donna bella, ricca, di carattere, figlia di un pezzo grosso, e lui è salito sul treno giusto.
Questo l’ inizio, il dopo è attesa di un’ indagine farraginosa che insegue piste sbagliate e inconcludenti in un presente deragliato dopo che qualcosa all’ interno del matrimonio si è guastato irrimediabilmente.
Un rapporto di coppia, dopo la violenza subita, spento, affossato, coperto da un silenzio inarrivabile, tra gelosia, rabbia e dolore, assenze ingiustificate, incarcerato nel proprio malessere. Ikker è smarrito, non riesce a consolare Sarah, ferito nel proprio orgoglio, e’ presente ma con la testa altrove, assediato dai ricordi e da fantasmi spaventosi.
Tangeri e il Marocco vivono la modernità all’ interno di una mentalità medioevale, e ci si domanda come fare chiarezza laddove le vittime femminili continuano a essere colpevoli e sono costrette a sentirsi in colpa. E allora il proprio onore cancella quello della consorte e si prova disprezzo per se’ stessi, la cosa peggiore.
Quale inganno per una violazione domestica senza traccia di dolo e una violenza privata che farebbe pensare alla vendetta personale, mentre il ritrovamento di un oggetto sul luogo del misfatto descrive tutt’altro. In realtà la verità è piuttosto evidente, più vicina di quanto sembri, difficile da digerire, con esiti nefasti.
Un giallo non giallo con un incipit che prevede una complessità presto negata, una risoluzione scontata all’ interno di una scrittura piacevole, un protagonista enigmatico, contorto e sfuggente, atmosfere soft dai contorni superficiali, una denuncia sociale poco credibile all’ interno di una identità culturale generalizzata, la descrizione di un reale e di una classe elitaria banalmente stereotipati, pochi e sbiaditi risvolti psicologici seducenti.

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Commenti

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Ciao, Gianni. Si tratta del nuovo romanzo di Khadra, giusto?
Vorrei leggerlo anch'io, lo cercherò.
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