Dettagli Recensione

 
Askja
 
Askja 2021-03-10 10:28:56 Mian88
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    10 Marzo, 2021
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il deserto di cenere dell'Askja

Da sempre la musica folkloristica è una passione irrinunciabile per l’ispettore Kornelíus Jakobsson, della polizia criminale di Reykjavík. Una passione che ha portato avanti cantando in un coro di donne, lui che dal suo aspetto possente e robusto tutto sembra tranne che l’uomo adatto a dedicarsi a siffatta attività. Abbiamo conosciuto la sua figura in “Heimaey”, opera che lo vedeva alle prese con il ritrovamento in una solfata di un cadavere spellato dal ventre in giù e al contempo con la mafia lituana.
Questa volta, però, Kornelìus si trova alle prese con un nuovo delitto di sangue che sporca il cuore più profondo dell’Islanda. È infatti nel deserto di cenere dell’Askja che viene avvistato il corpo imbrattato di sangue di una donna da un ragazzo, fotografo, intento a riprendere i sacri muschi.

«Si potrebbe credere che stia dormendo su un letto con lenzuola spiegazzate di cotone nero. Un ginocchio è rialzato e il viso è nascosto nell’angolo del braccio destro. L’altro braccio è steso lungo il corpo, con il palmo della mano verso il cielo. È proprio quel palmo al rovescio a dare l’impressione che sia morta. I capelli rossi e ricci a corolla somigliano a un ciuffo di muschio. Corpo immobile e bianco in mezzo alla lava scura. Non completamente nudo, in realtà. Gli rimane un calzino bianco a un piede.»

Tuttavia, Jakobsson non fa in tempo ad arrivare sul luogo del delitto che il corpo è scomparso. Che sia viva o che sia morta la ragazza? La circostanza è molto strana e nessuno sembra riuscire a dargli risposta, nemmeno quell’unico uomo, Eriksson, che vive nella landa ma che è affetto da Alzheimer.

«Dove è potuta finire quella povera donna? Perché il corpo se era morta, è scomparso? E perché, se non era morta, è ugualmente scomparso? Come fa una donna nuda nelle Alte Terre a scomparire senza lasciare tracce?»

Al contempo, negli stessi giorni ma nella capitale, Botty, una giovane poliziotta si trova a dover fare i conti con uno scenario simile: sul fondo di un cratere vengono rinvenuti i frammenti di una bottiglia di vodka intonsa di sangue ma del corpo vittima destinatario del colpo non vi è traccia. Anche in questo caso, l’unico testimone, non ha memoria.
La circostanza riporta alla mente dell’ispettore un caso occorso durante gli anni Settanta e all’interno del quale due delitti si erano risolti senza cadaveri e con una ammissione di colpevolezza da parte di rei senza memoria dell’azione delittuosa. A complicare ulteriormente il quadro, un cecchino dal sangue freddo e senza scrupoli.
Quello che ci propone questa volta Ian Manook con “Askja” è un thriller ricco di colpi di scena e dove nulla deve essere dato per scontato. Le ambientazioni sono perfettamente descritte tanto che quello che ha inizio non è soltanto un viaggio nel mistero quanto anche un percorso nella natura, per quei tratti di una isola vulcanica selvaggia e da scoprire. Si noti bene, infatti, che nel componimento, esattamente come nella saga di Yeruldelgger in cui protagonista era la Mongolia, l’Islanda è una protagonista in piena regola e non solo scenario dove gli eventi si susseguono.
Le vicende seguono una linea narrativa precisa e composta da una narrazione che alza sempre più il livello di suspense man mano che il componimento va avanti. I personaggi che caratterizzano lo scritto sono inoltre tutti ben delineati: da Jakobsson a Botty ciascuno è chiaro e vivido nella mente del lettore.
Al tutto si somma uno stile evocativo, coinvolgente e pungente, uno stile fatto da dialoghi rapidi ma anche da atmosfere che arrivano con tutte le loro sfumature.
“Askja” è per questo un buon secondo episodio della trilogia iniziata con “Heimaey” e non mancherà di deludere le aspettative dei lettori più esigenti. Non solo, è un titolo che coinvolge e incuriosisce e che trattiene tra le pagine per trama quanto anche per arcano che si nasconde dietro la facciata di un paese solo esteriormente politicamente corretto.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale
Qualcun altro
Il misterioso caso degli angeli di Alperton
I fantasmi dell'isola
La porta