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Barbara non molla
Ian, un uomo di chiesa viene trovato impiccato alla maniglia di un armadio nel locale dove è stato chiuso in attesa che la polizia venga a prelevarlo. L'accusa, che non gli era ancora stata comunicata è quella di pedofilia. Bene, caso aperto e chiuso. Ma il padre non ci sta, conoscendo quali pedine muovere fa intervenire New Scotland Yard che si presenta nei panni stazzonati di Barbara Havers e in quelli stirati e inamidati dell'ispettore Lynley. Il gioco è quello che la George già ci ha presentato parecchie volte: due personaggi talmente diversi da diventare complementari che con calma, affidandosi all'intuizione, ma anche al ragionamento e alla tenacia portano sempre a casa il risultato. Una squadra vincente che si lascia spesso lusingare dalla voglia di fare qualche strappo e a volte, degli enormi squarci nelle rigide regole della polizia inglese. Tutto a fin di bene e in perfetta buona fede, ma più che sufficiente per dare ottime opportunità a chi li vorrebbe allontanare. In questo romanzo in particolare la George ha molta cura oltre che per le indagini anche per tutto il contesto in cui si svolgono. I personaggi principali sono alcune famiglie con genitori ingombranti che non sono stati capaci di fare i conti co i fantasmi del loro passato e che inconsciamente li ripropongono più e più volte ai figli. Dinamiche tra loro diverse, ma che danno gli stessi tristi risultati. Ottima la caratterizzazione dei personaggi sia dal punto di vista fisico che dell'indagine psicologica. Ben bilanciata la distribuzione qua e là di qualche fatto divertente che alleggerisce la tensione senza distogliere l'attenzione dai fatti principali.