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Storie e favole attuali
«E ho scoperto che la scrittura può essere una forma di liberazione. Per vent’anni ho tenuto una rubrica intitolata “Tanto tempo fa, lontano da qui” sul Call di Castel Rock, e so che a volte è così: quello che si scrive a volte scompare per sempre dalla memoria, come le vecchie fotografie che, esposte alla luce del sole, sbiadiscono fino a diventare bianche.»
Comincio subito con un grazie. Un grazie che viene dal cuore e che va a quella persona che ha avuto il così bel pensiero di regalarmi questo titolo – insieme ad altre opere che scoprirete quanto prima – così inaspettatamente quanto calorosamente. Un ringraziamento che rappresenta una piccola ma doverosa premessa e che non si esaurisce con un mero “grazie” quanto con un lascito rimasto dentro a seguito della conclusione della lettura.
Veniamo dunque al titolo. Con “L'uomo vestito di nero” ci troviamo di fronte a uno scritto riproposto nella formula illustrata da Ana Juan ma che trae le sue origini dall’omonimo racconto già contenuto nella raccolta “Tutto è fatidico”. A questo si aggiunge un secondo componimento intitolato “Il giovane signor Brown” di Nathaniel Hawthorne e che rappresenta per il narratore uno dei migliori racconti della storia americana.
Nel dettaglio scopriamo con “L’uomo vestito di nero” una favola nera che si tinge di colori ancora più cupi grazie a quelle immagini che si cristallizzano nella mente del lettore. E il duo King-Juan non riesce soltanto nell’impresa di rendere vivide le immagini ma tocca anche temi e tematiche ancora oggi attuali e che si espandono dall’infanzia all’età adulta, al misticismo, alla superstizione, ai legami affettivi, al Male, ai legami genitoriali. A conclusione della lettura resta quel senso di scuotimento che provoca la riflessione ma anche l’interrogazione.
«Una parte di me gli credeva ciecamente, come crediamo sempre, con una parte di noi, alle cose peggiori che il nostro cuore possa immaginare.»
Ne “Il giovane signor Brown”, invece, seppur siano mantenuti i toni narrativi che accompagnano la prima parte della proposta letteraria, e seppur il destino comune ai due eroi sia in un certo senso il medesimo, con il signor Brown si va oltre perché, per mezzo di poche pagine, viene affrontato anche il tema della società che ci circonda con tutti i suoi pro e contro, con tutti i suoi chiaroscuri, con tutte le sue luci ed ombre. Cosa si cela dietro la maschera? Esiste davvero la bontà umana? Oppure dietro alla facciata si cela soltanto un velo ben costruito di ipocrisia?
Due racconti che non perdono la cristallinità degli originali, che si prestano ad una lettura rapida nel tempo ma di gran contenuto nello scorrimento. Un romanzo illustrato che resta e fa venire voglia di approfondire le opere magari andando anche a rileggere le raccolte precedenti, oppure, semplicemente andando a conoscere autori sconosciuti.
«A volte le storie reclamano con tanta insistenza di essere raccontate che si finisce per scriverle solo per farle stare zitte.»