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L'incompreso
L’urlo nasce in gola, disperata formulo la parola AIUTO, con tutta l’aria che ho nei polmoni, con tutta la potenza nella mia voce giovane di donna. La mente elabora e lo sconforto ribolle, gridare devo gridare…silenzio.
Non un rumore, non una sillaba, nemmeno uno squittio, resta il fruscio delle lacrime che scendono. Riesco soltanto a piangere, senza tregua e senza speranza.
Risponde affermativamente ad ogni domanda, la testa troppo piccola sul corpo esile. Credono che non capisca, immaginano sia una forma di sottomissione, l’inequivocabile arrendersi del figlio di un dio minore. Lo sguardo liquido e la manina afflosciata tra le dita della donna che lo accompagna.
Poi la porta si chiude.
Un attentato su di un treno, un uomo spara a una sconosciuta e con quella stessa arma, qualche giorno dopo, a un’insegnante viene teso un agguato. L’unico dettaglio comune di un caso che non presenta alcun appiglio. Solo il tempo, solo il crollo emotivo potrà dare una svolta ad un’indagine che è radicata nel passato più oscuro.
Accattivante la trama che vede i moventi ben occultati per gran parte del libro, alcuni spunti sono veramente interessanti e rappresentano il punto di forza di questo thriller stuzzicante, in cui complicato è trovare il bandolo della matassa. La scrittura è fluida e scorre veloce, sebbene complessivamente non mi abbia entusiasmata. L’emisfero investigativo è decisamente penalizzato da una serie di soggetti poco brillanti, imprecisioni e inadeguatezza nell’affrontare un caso ostile servono forse a dare risalto all’unico detective carismatico, che è però sospeso dal servizio ed emerge solo nelle ultime pagine.
Un buon lavoro, con qualche carenza.
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Primo o poi leggerò qualcosa della Link.