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La bambola alla ricerca della pace perduta
Reykjavik, Islanda.
Konrad, ex poliziotto in pensione, viene contattato da un'anziana coppia amica della defunta moglie Erna perché la loro nipote diciassettenne Danni è irrintracciabile da giorni. La giovane è di carattere ribelle e frequenta Lassi, un ragazzo drogato e pregiudicato che potrebbe averla coinvolta in un giro molto più grande di lei, tuttavia il caso richiede riserbo e delicatezza perché la signora, la nonna, ha ricoperto un importante incarico pubblico e non vuole attirare l'attenzione dei media. 'Come se la rispettabilità della famiglia fosse costantemente in cima ai suoi pensieri.'.
Konrad conosce a menadito la città e i suoi agganci, ma dovrà interfacciarsi anche con una vecchia inchiesta relativa all'annegamento di una dodicenne nel laghetto della Tjornin, forse archiviata con troppa superficialità, e con il suo drammatico passato che lo destabilizza soprattutto nei momenti in cui la lucidità e il raziocinio dovrebbero comandare.
È una scrittura minimalista, accompagnata da chiome spoglie, venti gelidi, cieli plumbei e luci soffuse tipiche dell'autunno nordico, a raccontare un romanzo che sa di fiaba nostalgica.
C'è un protagonista puntiglioso e pragmatico, c'è una psicologia criminale ossessiva e tormentata, e c'è un quadruplo filo narrativo che unisce paranormale, esoterismo, spiritismo e premonizione: il risultato finale è una storia di dolori e segreti che non lasciano respiro a 'chi non ha il privilegio di poter passare le giornate a interrogarsi sul senso profondo della vita.'.
In un calderone di cooperative alimentari, ONG femministe, ex quartieri militari e perversioni carnali di una società apparentemente omertosa, impunita e perbenista, l'umanità e la giustizia non sono mai state così profondamente frammentate.