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Le sorelle
 
Le sorelle 2020-11-30 12:03:08 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
1.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    30 Novembre, 2020
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"Le sorelle" di Claire Douglas è thriller psicologico, nonché debutto di quest'autrice il cui passato da giornalista patinata si fa sentire in modo evidente tra le pagine del suo primo romanzo.
L'intreccio segue la giornalista freelance (visto?) trentenne Abigail "Abi" Cavendish, che sta vivendo un periodo molto difficile dopo aver perso la gemella Lucy in un tragico incidente meno di due anni prima. Abi crede di vedere ovunque la sorella, ed è così che incrocia la strada di Beatrice "Bea" Price e del suo gemello Ben; la sua nuova amica è infatti molto simile a Lucy, sia nell'aspetto sia nel carattere. La trama si complica quando Abi decide di trasferirsi nella casa dei due fratelli ed iniziano una serie di dispetti e ripicche che sembrano voler distruggere la sua amicizia con Bea e l'amore appena nato per Ben.
Dico subito quali sono stati gli unici due elementi positivi di questo romanzo, così poi posso scatenare il mio lato più critico e frustrato (da questa lettura). Apprezzo che la traduzione del titolo sia stata fedele -anche se si poteva fare qualcosa per migliorare la pessima risoluzione della cover; inoltre, lo stile della Douglas risulta immediato e scorrevole con la conseguenza che, pur detestando la storia, non si fatica ad arrivare alla fine.
Ma cominciamo con la narrazione a POV alternati: perché adottare la prima persona nei capitoli dedicati ad Abi e la terza in quelli di Bea, se poi di entrambe vengono inseriti i pensieri, e censurate le parti rivelatrici? Lo stile dell'autrice poi è eccessivamente semplice, soprattutto nelle descrizioni: si passa dal ripetere fino alla nausea lo stesso dettaglio (quante volte ancora vuoi dirmi che Ben ha le lentiggini?), al dilungarsi inutilmente sull'abbigliamento dei personaggi, che tra l'altro è tutto quanto rimane in mente a fine lettura. Ma il vero crimine stilistico è la spiegazione delle metafore, anche quelle banali come la famiglia di Abi senza più Lucy che viene paragonata ad un tavolo con solo tre gambe.
Per quanto riguarda i personaggi, ad esclusione dei tre principali, abbiamo solo una parata di macchiette dotate di una sola caratteristica: Pam parla a vanvera, Cass adora Bea, Eva spettegola mentre prepara piatti da riscaldare a nastro, etc. Come protagonista, Abi si dimostra incredibilmente stupida e priva di istinto di autoconservazione; Bea e Ben sono incommentabili: unicamente funzionali alla trama.
La cosa più fastidiosa è però il senso di vuoto che lascia l'epilogo della storia, perché nessuno dei tre compie la minima evoluzione rispetto all'inizio e tutto sembra ricominciare da capo. In pratica, più di trecento pagine buttate nel cesso.

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