Dettagli Recensione
UN LIBRO CHE NON TI ASPETTI
Mi sono avvicinata da poco alla letteratura giapponese, non sapevo cosa aspettarmi da questo libro ma ne sono rimasta letteralmente folgorata, sia dalla trama che dallo stile dell'autrice.
La Kirino è riuscita a creare una storia molto appassionante, cruda, ma sincera delineando quattro donne in maniera verosimile e riuscendo a far entrare il lettore nel vivo della narrazione, sorprendendolo e sconvolgendo. Quello che rimane a fine lettura sono delle sensazioni contrastanti, di stupore, di rabbia, di rassegnazione ma sono consapevole del fatto che è un libro che non dimenticherò.
Tutto ruota attorno alla fabbrica di cibi precotti dove le quattro protagoniste lavorano e svolgono il turno di notte, è una sorta di inizio e di fine della storia, è il punto dove le donne si ritrovano e dove decidono di compiere un viaggio verso l'ignoto, dove non ci sarà il biglietto di ritorno. La scelta di una di loro determinerà una serie di eventi a effetto domino che sconvolgerà la vita di tutte loro.
Le quattro casalinghe di Tokyo sono delle donne molte diverse, nell'intreccio narrativo spicca Masako, un personaggio molto complesso da capire, ma che farà da "collante" alla storia; una donna determinata, fredda, sempre lucida nella sua follia, senza scrupoli e senza nulla da perdere. Un personaggio delineato in maniera convincente, che sconvolge nel suo infinito autocontrollo in ogni tipo di situazione.
Yoshie, grande lavoratrice, vedova che vive con la suocera intrappolata in una casa e in una vita che non le appartiene più, è sempre al verde e deve riuscire a far quadrare i conti, senza nessun aiuto.
Yayoi, la più bella del gruppo, giovane trentacinquenne che sta vivendo un momento difficile del suo matrimonio e ha due figli piccoli.
Kuniko, la più giovane del gruppo, forse anche più ingenua e meno leale delle quattro, con lei ho da subito provato un'antipatia immediata, si considera meno degli altri perché è in sovrappeso ed è una malata di shopping compulsivo.
"Aveva il cuore in tumulto, stava perdendo il senso della realtà.Riconobbe che guardare e toccare un morto era assolutamente qualcosa di contrario alla natura umana. "
All'inizio il lettore viene a conoscenza di un evento molto grave che avrà delle ripercussioni sul resto del libro, ci sono delle scene molto forti che sicuramente non sono adatti a tutti, l'autrice ha una capacità sicuramente notevole nel descrivere le varie situazioni che accadono, tanto che incutono terrore e ansia a chi sta leggendo. Tanto più se vi capiterà di leggerlo di sera, d'inverno e con la pioggia.
Le donne sono le protagoniste del libro: fragili, forti, spietate, arriviste, umiliate, derise ma anche che feriscono e possono essere diaboliche.
Il denaro è l'altro elemento che unisce tutti i personaggi, sono i soldi che cambiano il corso degli eventi, che fanno commettere dei gesti estremi, che cambiano in meglio o in peggio la vita delle persone.
"Due individui sulle sponde opposte di un grande fiume, separati da nere acque profonde che non sarebbero mai riusciti ad attraversare. Non avrebbero camminato più sulla stessa sponda, perchè lei non l'avrebbe mai perdonato."
Lo stile e il modo di scrivere della Kirino sono semplici ma molto diretti, la sua narrazione coinvolge e appassiona il lettore nonostante la mole del libro, quasi settecento pagine, il romanzo scorre via veloce e alla fine il lettore è consapevole di aver fatto una vera e propria esperienza di lettura.
"Non doveva tradirsi, a nessun costo. Doveva arrivare fino in fondo, da sola. Non poteva scoprire il più piccolo lato debole, tutto doveva rimanere nascosto."
Non conoscendo molto la cultura giapponese, ne sono rimasta affascinata e ho apprezzato che alcuni termini siano stati spiegati nel corso del testo.
Consiglio questo libro perché è una lettura che fa riflettere, nonostante sia stato scritto nel 1997 è ancora molto attuale, anche se non rientra nella vostra confort zone è un romanzo che dovreste prendere in considerazione, che lascia qualcosa al lettore che decide di intraprendere questo viaggio.
Non sarà l'ultimo libro che leggerò della Kirino.