Dettagli Recensione
Ah i Francesi...
Ah i Francesi...si dice siano gran baciatori, ma di questo purtroppo non ho esperienza diretta...
Mi limiterò a tessere le lodi della loro scrittura!
Ho già avuto modo di apprezzare Michel Bussi in altri suoi romanzi, primo fra tutti il noto "Ninfee Nere" e con "Usciti di Senna" non mi delude.
La storia prende il via con l'evento della Armada, grande manifestazione durante la quale vascelli da tutte le nazioni sfilano sulla Senna portando con sé vita e colori per i paesini addormentati sulla riva.
Peccato che ci scappi anche un morto, un giovane e seducente marinaio con uno strano tatuaggio sul corpo.
Si apre l'indagine e anche l'arrivo degli strambi e affascinanti personaggi che caratterizzano il romanzo e che, per me, sono il punto di forza di tanti scrittori francesi.
Abbiamo il commissario Paturel che al posto di un'estate di riposo con i figli si trova a fare le nottate per cercare un assassino.
L'ispettore Stepanu, che non sorride per non mostrare i denti guasti e che ha una lieve propensione a prevedere il peggio, che dai più è percepita come grande predisposizione a portare sventura.
C'è Maline, sensuale e intraprendente giornalista.
E poi ancora e ancora tante figure, talvolta solo tratteggiate ma sempre caratterizzate in modo singolare e divertente.
Da sfondo al cast fa una storia di pirati e tesori, con simboli e valori d'altri tempi proprio come nei bei romanzi di avventura per ragazzi.
Vera protagonista è però la Senna, con il suo luccichio e le sue spiagge, i suoi borghi accoccolati tra le anse, territorio che lo scrittore conosce e ama, ma sopratutto sa farci amare.
La scrittura di Michel Bussi è sempre fresca e intrigante, capace di far sorridere e stare con il fiato sospeso.
Non ne uscirete con maggiori nozioni di baci francesi, ma sicuramente con un bel sorriso sulle labbra.