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American Psycho
 
American Psycho 2020-10-28 11:36:00 andrea70
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
2.0
andrea70 Opinione inserita da andrea70    28 Ottobre, 2020
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Tremendo e disturbante

Anni '80 : Patrick Bateman è il ventisettenne rampollo di una famiglia ricca, potrebbe non lavorare ma
si occupa di finanza nell'azienda di famiglia.
E' ossessionato dagli abiti firmati, dalla maniacale cura del proprio aspetto e del proprio corpo, dall'apparire migliore, più ben vestito , più in gamba dei suoi colleghi ma soprattutto è un maniaco omicida .
Occorrono almeno un centinaio di pagine per familiarizzare con il mondo di Patrick, l'autore riesce perfettamente a rendere le ossessioni di Patrick quasi tangibili e anche parecchio "disturbanti" per chi legge: pagine intere con il rituale mattutino di preparazione di Patrick, fatto di docce, creme, lozioni, balsami, pomate e una rigorosa attenzione all'outfit. Per ogni scena narrata ci viene elencato il vestiario dei protagonisti con marca, modello, colore, e a volte addirittura il costo e il negozio in cui sono stati acquistati tali capi di pregio.
Il mondo di Patrick e dei suoi colleghi è fatto di vacua vanità, addirittura Patrick si sente male quando scopre che un altro broker ha un biglietto da visita più bello del suo. Pranzi e cene si susseguono a ritmo serrato, mi sono chiesto quanti ristoranti di pregio ci siano a New York tale è il numero di luoghi menzionati, con una particolare ossessione per il Dorsia.
Riuscire a prenotare in un ristorante di tendenza è un motivo di vanto , poi a cena le conversazioni vertono sul lavoro ma mai in maniera costruttiva, spesso i protagonisti addirittura non si riconoscono e pensano di parlare con qualcun altro, bravissimo Ellis a rendere tangibile questa sensazione di nulla, con intere pagine di conversazioni che terminano con una frase troncata e nemmeno il punto alla fine a significare proprio qualcosa che prosegue ma come se fosse una conversazione di fondo senza importanza. Patrick ovviamente è contornato di procaci fanciulle, lui e i colleghi sono piuttosto interessati al gentil sesso, le fanciulle in questione sono di una vacuità impressionante, talmente sciocche che al confronto le starlette della nostra odierna tv sembrano candidate al Nobel per la letteratura. Patrick durante le loro conversazioni fatte di moda, ricorrenze mondane, vestiti, addirittura accenna in modo plateale al suo hobby serale ma nessuno lo ascolta, nessuno sembra nemmeno sentire le cose inquietanti che dice lo yuppie, tutti troppo presi dal loro ego e dai propri monologhi di vanità. Patrick non ha empatia verso il prossimo e tantomeno verso le donne che  spesso, tortura , sevizia ed uccide brutalmente nel suo appartamento quando non si accontenta di qualche barbone per strada. Brat Easton Ellis non lesina racconti raccapriccianti descrivendo nel dettaglio i macabri rituali di morte a cui Patrick sottopone le sue vittime, tra sesso sfrenato e violenza gratuita,  rasentando, anzi finendo spesso nello splatter, ma il modo in cui ha costruito i personaggi femminili, spersonalizzati, vuoti, le fa sembrare oggetti da macello e tali sono per il protagonista, che manco a dirlo non prova nulla, nè rimorsi nè paura di essere scoperto , solo un insopprimibile desiderio di uccidere.
Il modo di Patrick è talmente vacuo e sperficiale nei rapporti che anche quando Patrick confessa al suo avvocato i crimini commessi questi non gli crede e anzi lo scambia per un altro confondendolo con una delle vittime uccisa da Patrick, invidioso del prestigio datogli dal portafoglio finanziario da lui gestito. Per Patrick non c'è punizione per i suoi crimini e con la mancanza di una punizione che si riflette nel monologo finale di Patrick  :"Non ci sono più barriere da attraversare. Tutto ciò che ho in comune con l’incontrollabile e la follia, la depravazione e il male, tutte le mutilazioni che ho causato e la mia totale indifferenza verso di esse; tutto questo ora l’ho superato. La mia pena è costante e affilata, e io non spero per nessuno un mondo migliore, anzi voglio che la mia pena sia inflitta agli altri, voglio che nessuno possa sfuggire.

Ma anche dopo aver ammesso questo non c’è catarsi: la mia punizione continua a eludermi, e io non giungo a una più profonda conoscenza di me stesso. Nessuna nuova conoscenza si può estrarre dalle mie parole. Questa confessione non ha nessun significato."

Romanzo crudo, disturbante, agghiacciante ritratto degli anni '80 e di una generazione di cosiddetti yuppies senza ideali, vuota di valori,  autore che fa un lavoro magnifico. Da leggere solo se si ha il cuore forte.

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