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Amori e intrighi a Baghdad
Victoria Jones è una ragazza come tante. Più o meno. Sveglia, graziosa, intelligente, impegnata senza troppo entusiasmo nel lavoro di dattilografa, fantasiosa e bramosa di avventure, abilissima a inventare le storie più incredibili per tirarsi fuori dalle situazioni difficili in cui si va a cacciare. Più di ogni altra cosa, Victoria vorrebbe uscire dal grigiore londinese e dalla noia della quotidianità per vivere una storia avventurosa come quelle che sogna dalla mattina alla sera.
L’occasione ideale si presenta quando, dopo essere stata licenziata a causa di una fin troppo riuscita imitazione della moglie del suo capo, incontra un bel ragazzo, affascinante e simpatico. Peccato che Edward – questo il nome del principe azzurro piovuto dal cielo – stia per trasferirsi a Baghdad per lavoro ed è quindi costretto a salutare malinconicamente Victoria, convinto che non si rivedranno mai più. Edward non sa che la sua nuova amica è una ragazza piena di risorse e che ha già deciso che loro due saranno i Romeo e Giulietta del XX secolo: senza indugi Victoria fa i bagagli e lo segue a Baghdad, determinata a non lasciarsi scappare l’amore della sua vita e magari, chissà, ad approfittare dell’occasione per vivere qualche avventura esotica. Sarà accontentata e anche al di là dei suoi desideri, ritrovandosi catapultata in un’intricata vicenda di spionaggio internazionale, tra omicidi, agenti segreti, messaggi in codice e scambi di identità.
Il risultato è una spy story divertente e abbastanza avvincente, con un tocco di romanticismo e una bella dose di ironia che investe la stessa protagonista e le sue tragicomiche avventure e rende la lettura fresca, leggera e piacevole. L’ambientazione in Medio Oriente risente dei viaggi compiuti dall’autrice insieme al marito archeologo (forse è proprio a lui che pensava Agatha Christie quando ha tracciato il buffo ritratto dell’archeologo Pauncefoot Jones, talmente preso dall’esame di cocci e tombe millenarie da dimenticare perfino l’esistenza di sua moglie) e conferisce, come sempre, un’aggiunta affascinante alle avventure create dalla giallista inglese. Peccato per alcune situazioni ai limiti del realismo e della credibilità e l’assoluta sconsideratezza della protagonista, che a volte fa proprio venir voglia di darle una bella scrollata e farla tornare a ragionare. Sicuramente "Il mondo è in pericolo" non è alla pari dei romanzi migliori della Christie, ma resta una lettura gradevole, leggera e coinvolgente, perfetta da portare sotto l’ombrellone.