Dettagli Recensione
Più punti di vista
La scelta stilistica del dispiegare i capitoli alternando più punti di vista è sempre, per me, molto convincente. A maggior ragione in un thriller, perché un crimine incide su tante esistenze comuni, non solo su quelle delle vittime innocenti, ma anche su quelle dei testimoni, in un moltiplicarsi di conseguenze. In questa storia i personaggi sono tanti, l’amica, il padre, la testimone, l’investigatore, gli amici, gli sconosciuti. In questo turbinio, inframmezzato da intermezzi inquietanti ed inspiegabili, senti molto la mancanza della voce di Anna, che però alla fine del libro compare, per svelare l’impensabile volto del colpevole a te, che, per tutta la lettura, li hai incolpati, a turno, tutti. L’andamento è tutto un crescendo, che richiede al lettore di mantenere la mente aperta, proprio per poter contemplare tutte le alternative e le possibilità, come in ogni indagine bisognerebbe fare. Un piacevole cammeo, la scelta, per Jenny e per Sarah, dei loro nuovi nomi nella comunità, Zafferano ed Aurora. Una dolcezza di fondo: il mestiere della testimone e la dolcezza e delicatezza che esprimono le sue creazioni con i fiori.