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Predatori e prede
 
Predatori e prede 2020-06-02 21:35:12 cesare giardini
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    02 Giugno, 2020
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Un'indagine complessa e difficile.

E’ il ventesimo thriller di Kathy Reichs che ha come protagonista assoluta la patologa forense Temperance Brennan, Tempe per gli amici, una tosta, decisa più che mai ad impegnare tutta sé stessa per risolvere i casi più complessi e disperati. La dottoressa comincia a sentire il peso degli anni, le è stato riscontrato anche un aneurisma cerebrale curato con l’embolizzazione, che la costringe a stare sempre all’erta a causa di frequenti episodi di emicrania, insonnia e incubi notturni. E il caso che si propone di risolvere, nonostante i bastoni fra le ruote che le mette il suo nuovo capo, Margot Heavner, un’incapace affetta da mania di protagonismo e non solo, è rappresentato dal ritrovamento di un cadavere abbandonato in un campo, con il viso devastato dai morsi di maiali selvatici. E’ forse il personaggio che la Brennan aveva intravisto nei dintorni della sua casa in precedenza ? La corporatura sembra quella, in seguito verranno a galla altre coincidenze compresa una misteriosa telefonata alla stessa Brennan da parte dell’uomo misterioso. L’indagine, ostacolata sempre dalla Heavner, viene portata avanti tra mille difficoltà e false piste, con l’indispensabile aiuto di un anziano poliziotto, tale Slidell, un omaccione dal carattere ruvido e scontroso ma sempre pronto a sostenere la più giovane collega. Inizia così una ricerca difficile, diventa un’ossessione per la Brennan cercare a tutti i costi di dare un volto e un nome al misterioso corpo trovato. Una ricerca sotto traccia, per non oscurare le decisioni della Heavner che sembra aver già archiviato il caso. Alcune strane sigle su un foglietto nascosto in una tasca dei vestiti del morto, un parcheggio abbandonato, una strana casa di cura, informazioni catturate qua e là indirizzano le indagini, dapprima infruttuose, a far luce su alcuni indizi che conducono poco a poco l’investigatrice ad inoltrarsi nei meandri del cosiddetto deep web, quella parte poco nota della rete ( ma che pare ne rappresenti la stragrande maggioranza) preclusa ai più, dove attività lecite e illecite si confondono pericolosamente e dove vengono sbandierate presunte “verità” proclamate da complottisti di mestiere, del tipo, cita l’autrice, il coinvolgimento dei servizi segreti inglesi nell’assassinio della principessa Diana, lo sbarco sulla Luna mai avvenuto ma messo in scena in uno studio televisivo, le Torri Gemelle abbattute dagli stessi americani, etc. Emergono poi, collegati in modi diversi a traffici loschi, il titolare di un’agenzia immobiliare, che affitta edifici militari dismessi a clienti danarosi per rintanarsi in caso di pericolo o per organizzarvi festini, e il fratello dell’ucciso, un viscido giornalista: i due vengono ripresi da una telecamera in compagnia, ecco il colpo di scena, del soggetto trovato cadavere all’inizio del romanzo, al quale nel frattempo si era riusciti a dare un nome ed un volto, formando proprio con lui un terzetto coinvolto anche in rapimenti e violenze su minori.
Come ho accennato, una trama complessa, che tocca argomenti disparati, dalle ambiguità di certi dirigenti della polizia di Charlotte nel North Carolina (città dove lavora la Brennan) collusi con la spettacolarizzazione di un giornalismo di bassa lega, ai pericoli del web, dove verità e menzogne si confondono in modo ingannevole, da un complottismo esacerbato che mira a distorcere a fini ben precisi la verità al tema sconvolgente del rapimento di minori a scopi inconfessabili. Argomenti diversi che, a volte, fanno perdere di vista il filo della trama narrativa, non solo, ma che inducono anche la protagonista del thriller a chiedersi spesso quale possa essere in certe situazioni il confine tra il vero e il falso. Pochi sono i momenti di relax della bravissima Temperance: un incontro con l’ex marito Pete, qualche giorno con il suo compagno Ryan e gli incontri occasionali con la mamma Daisy, un’arzilla anziana signora in procinto di risposarsi, un po’ fuori di testa ma con una straordinaria abilità nel cimentarsi con le più moderne tecnologie informatiche.
Alla fine la tenace Tempe verrà a capo dei misteriosi intrecci, non senza aver sofferto momenti di sofferenza e molte notti insonni. Lo stile narrativo è stringato, e cerca di rendere semplici e comprensibili anche complesse nozioni di informatica ( e ce ne sono molte, soprattutto quando si addentra nei misteri della cosiddetta dark web e dei sotterfugi per rendere impenetrabili certi siti). La lettura non è comunque molto agevole e richiede attenzione e memoria. Alla fine la protagonista avrà anche la sua rivalsa sulla dirigente del servizio che l’aveva sempre ostacolata e che sarà costretta ad abbandonare l’attività.
Molto interessante, in appendice al thriller, una serie di appunti tratti dagli archivi dell’autrice in cui viene spiegato il procedimento di stesura di questo come di altri gialli: procedimento che si articola in varie fasi, dalla raccolta dati e informazioni alla fase che la Reichs chiama “cartacea” (tabelle, verifiche varie, cronologie) e infine alla stesura vera e propria del testo, “natiche incollate alla sedia, occhi sul monitor, dita sulla tastiera”. Interessante e istruttivo!

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