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un po' complesso, ma interessante
James Oswald ha innanzitutto fatto vacillare una mia certezza. Infatti a Edimburgo: la città che mi ero sempre immaginata come popolata di simpatici fantasmi con tanto di lenzuola ha ambientato una storia diabolica e inquietante. Niente c'è in questo romanzo che mi richiami il fascino degli antichi castelli scozzesi o di anime perse che nottetempo se ne vano in giro a scuotere catene. Nel seminterrato di una villa abbandonata da anni gli operai trovano una ragazza che parecchie decine di anni prima è stata la vittima sacrificale di un qualche rito satanico. Sei parti del suo corpo sono state prelevate e messe in altrettante nicchie a fianco di oggetti personali, forse dei suoi carnefici? A occuparsi del caso è chiamato l'ispettore Mclean che nonostante sia alle prese con una serie di strani omicidi e suicidi non vuole lasciare questo cold case irrisolto per sempre. Le indagini si susseguono su diversi fronti a volte con accelerate improvvise altre volte con bruschi cambi di direzione. Il fiale ci viene sussurrato già parecchie pagine prima dell'ultima, però è il perfetto completamento del libro. Mi piace lo stile di James Oswald capace di descrivere con noncuranza anche scene raccapriccianti senza però cadere nell'esaltazione del macabro. Molto attento anche ai dettagli e a dare a ogni protagonista o comparsa una sua caratterizzazione. Le indagini sono forse accompagnate da qualche colpo di fortuna di troppo, ma del resto chi è senza peccato scagli la prima pietra. La trama è molto complessa e richiede al lettore un certo impegno per non perdere i diversi rami delle indagini. Molto abile però l'autore nel tenere sempre tutto sotto controllo e nel guidarci attraverso la storia.