Dettagli Recensione
Un best-seller un po' troppo acclamato
Un giallo con venature thriller senza infamia e senza lode.
Rachel è una donna disoccupata in preda all'alcolismo causato dalla fine del suo matrimonio con Tom. Ogni giorno però, per far contenta Cathy, l'amica che la ospita, prende il treno facendo finta di andare a lavoro, il che le permette di passare quotidianamente di fronte alla casa di una coppia, a cui ha dato i nomi Jess e Jason, moglie e marito idealizzati come una coppia da sogno che vivevano la vita che Rachel non poteva più avere.
Un giorno però, Rachel vede nella solita casa e dal solito finestrino qualcosa che le sconvolgerà la vita.
Narrato secondo tre punti di vista; Rachel, Megan, ovvero la Jess vista dal finestrino del treno, e Anna, la nuova moglie di Tom, "La ragazza del treno" si presenta come un giallo modestamente avvincente.
Con una confusione mentale di Rachel che a volte confonde anche il lettore, l'intera storia procede in modo abbastanza piatto, con qualche picco nei colpi di scena discretamente telefonati obbligatoriamente presenti nella storia.
Ho definito questo romanzo però "senza infamia e senza lode" perché comunque presenta aspetti positivi che evidentemente hanno superato quelli negativi, rendendolo di fatto un best-seller: personaggi ben caratterizzati anche se dimenticabili, azzeccato metodo di narrazione e buona rappresentazione scritta del concetto e degli effetti dell'alcolismo.
Per il resto, è un libro che non lascia molto al lettore: quando si raggiunge l'ultima pagina si chiude il libro senza troppi problemi.
Come si può evincere dal centro nevralgico di questa mia modesta recensione, ho apprezzato non molto il racconto nella sua interezza, consapevole di dichiarare qualcosa di evidentemente impopolare.
Appena appena passabile in quanto, rischiando di essere ripetitivo, al me lettore e al me persona non ha lasciato nulla.
Voto unico dato nel complesso 5/10