Dettagli Recensione
Il ritorno del maestro di danza
Giallo freddo, di sentimenti freddi, omicidi a sangue freddo,natura fredda. Il buio dell'autunno nel nord dela Svezia, l'incubo di una malattia forse incurabile, l'efferatezza del nazismo. Ci sono tutti gli ingredienti per dissuadere a leggere questo libro di circa 500 pagine. Invece la tessitura del racconto, narrato con uno stile asciutto, ma non distaccato, imprigiona il lettore in quest'incubo e lo conduce fino alla fine quasi senza accorgersi, conducendolo, attraverso l'umanità dei personaggi, a partecipare al dramma che vive ciascuno di essi, sia esso vittima o carnefice. Anche se la storia è piuttosto semplice e non particolarmente originale, l'intreccio della trama è molto ben costruito e la souspance garantita sempre da un finale di capitolo intrigante. Le deduzioni dell'investigatore talvolta, forse, sono un po' esagerate.