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Paura in quattro mura
Jessie e Gerald sono in procinto di iniziare un gioco erotico.
Qualcosa nella mente di Jessie le fa cambiare idea e sferra due calci al marito che improvvisamente muore d’infarto. Il problema è che prima di morire Gerald L’aveva incatenata con un paio di manette al montante del letto.
Jessie è intrappolata e deve assolutamente trovare un modo di liberarsi.
Un libro dell’orrore degno di Stephen King poiché il racconto è per la maggior parte ambientato tra le quattro mura della camera da letto.
La paura comincia a fare pressione, unita ai fantasmi del passato della povera Jessie.
Sarebbe troppo bello se ci fosse solo la paura in quella stanza.
Arriva anche Ex Prince ,un cane abbandonato, che sente l’odore di carne morta. Il cane ha già l’acquolina in bocca per la fame. C’è qualcos’altro o qualcuno di ancora più raccapricciante del cane che sbrandella a morsi le carni del suo defunto marito.
Ciò che fa visita a Jessie quella sera, che le promette di ucciderla la notte successiva, è il Cowboy Spaziale, il Ghoul, un “It”. Deve liberarsi dalle manette prima che la uccida. Saranno le sue voci interiori ad aiutarla a trovare un modo per uscire da quell’incubo ad occhi aperti.
In queste quattro mura, King riesce a mettere assieme tutte le nostre emozioni più intense ma anche quelle più negative: disgusto, orrore, Ansia, angoscia, rabbia. Tutto quello che ho provato io assieme alla protagonista.